Manduria da città dei Messapi diventa sempre più la pattumiera della Puglia
La quarta commissione consiliare del comune di Manduria, è al lavoro in questi giorni a cercare con tutti i mezzi di contrastare, oltre all’aumento della volumetria di 400mila metri cubi, della già stracolma discarica “La Chianca”, inoltre, malgrado sia già presente un impianto di compostaggio di rifiuti organici, se ne vuole costruire un altro identico a pochi metri di distanza. A tal proposito, la IV commissione ha già abbozzato un documento che verrà spedito in questi giorni, oltre che alla Regione Puglia, a tutte le autorità competenti, in materia ambientale e di tutela della salute pubblica, al fine di scongiurare un ulteriore “sberla” per il territorio messapico già penalizzato dalla presenza di due discariche stracolme e di un impianto di compostaggio. Ciò che viene posto in debito risalto nel documento in questione, è che la piattaforma di compostaggio, per volere della Regione nel 2004 tramutata in una discarica tal quale, destinata ad accogliere i rifiuti del Bacino Ta/3, in seguito è divenuta, sempre per decisione della Regione, recapito anche per rifiuti (spesso non differenziati) provenienti da altre province pugliesi, soprattutto Brindisi e Lecce, quindi lo scorso anno perfino dalla Calabria. Oggi, malgrado sia già presente un impianto di compostaggio di rifiuti organici, se ne vuole costruire un altro identico a pochi metri di distanza. Si parla inoltre della vertenza sorta tra proprietari di terreni espropriati a suo tempo per l’insediamento della discarica “La Chianca” e il mancato pagamento degli stessi ai legittimi proprietari che hanno avviato un contenzioso. Non si capisce però se, a risarcire tali proprietari dei suoli sia la società Manduriambiente (gestore della discarica) oppure il comune di Manduria, ma ciò sarà certamente chiarito dal competente giudice, attraverso la documentazione esistente. In ogni caso, a parte la presa di posizione della quarta commissione consiliare, è da considerare che Manduria attualmente è spesso pervasa da molesti fetori nauseabondi di cui ancora non è stata resa nota la presunta tossicità, oltre al già avvenuto inquinamento della falda acquifera per cui si attendono ancora i risultati dei prelievi dell’Arpa eseguiti a più riprese. Per concludere, la città delle Mura Messapiche, del vino Primitivo, delle spiagge caraibiche, finirà per diventare l’immondezzaio della Puglia ed oltre.