Martina, per una gara ciclistica amatoriale si chiude la Valle d’Itria e residenti costretti a rimanere a casa
Sembra sia tutto possibile a Martina Franca, anche quando la Valle d’Itria è piena sia di residenti che di turisti. Tutti aspettavano il caldo per potersi refrigerare al mare, soprattutto domenica mattina 20 Giugno quando sono previsti 40 gradi ed ecco cosa esce dal cilindro l’Assessora allo Sport: una gara ciclistica amatoriale con l’intento di chiudere diverse strade della Valle d’Itria. Ben vengano le gare e le manifestazioni ma come avviene per il Giro d’Italia, il traffico, interrompere il traffico limitatamente al passaggio degli atleti. A Martina, l’Assessora Tiziana Schiavone ed il dirigente (uno degli atleti partecipanti?), hanno deciso di vietare il transito e della sosta è dalle 8:00 alle 13:30.
Il giallo si infittisce quando chiamiamo il Comando della Polizia Municipale e chi ci risponde ci riporta ad una Ordinanza Sindacale, la n. 202 del 16 Giugno, della quale non c’è traccia sul sito del Comune. E’ mai stata Pubblicata? E’ valida?
Niente mare, niente messe per chi è abituato ad andarci la domenica, ma nemmeno niente cimitero, in quanto, proprio per la gara ciclistica,, resterà chiuso. La vicenda ha creato una forte discussione sui social.
La nostra redazione è stata sommersa di messaggi di protesta. Proprio per questo è stata fatta una pec a tutte le parti interessate (Comune, Vigili Urbani, Organizzatori, Prefettura, Questura, Viminale ecc.) per diffidare lo svolgimento della gara o, per non danneggiare nessuno, perlomeno di limitare la chiusura al momento del passaggio degli atleti, per consentire ai residenti di potersi comunque muovere.
Stessa cosa per quanto riguarda il cimitero, dando la possibilità a chi è abituato ad andarci la domenica mattina, di poterlo fare regolarmente, a vantaggio anche dei fiorai. Come si comporterà l’Assessora?
Speriamo non solo con un saluto a pugno chiuso verso i partecipanti, cosa che fece nella Basilica di San Martino qualche hanno fa e riportato da diverse testate anche nazionali.
Siamo convinti che non si arriverà al ricorso alla Magistratura se prevarrà il buon senso