GIORNATA DELLA MEMORIA VITTIME DELLE MAFIE
Il 21 marzo giorno di risveglio della natura, si rinnova la primavera della verità e della giustizia sociale, perchè solo facendo memoria si getta il seme di una nuova speranza.
Dal 21 marzo 1996 ad oggi, ogni anno una città diversa, stila un lungo elenco di nomi che scandisce la memoria, nomi e cognomi come un interminabile rosario civile, per farli rivivere ancora, per non farli morire mai, per farli esistere nella loro dignità: sono le VITTIME INNOCENTI delle MAFIE.
Negare il nome, negare il ricordo si tramuta in un dolore insostenibile, urge sempre denunciare la fittissima rete di illegalità diffusa nella nostra regione.
Tra i nomi da ricordare e da tenere nella nostra mente e nei nostri cuori, sottraendoli all’ oblio del tempo, c’è quello di Domenico Martimucci, ragazzo altamurano onesto e coraggioso, che nella notte tra il 4 e 5 marzo 2015, il destino lo fece sbattere contro la ferocia del clan Dambrosio. Fu colpito alla testa da pezzi di metallo dopo una potente detonazione di 1 Kg di tritolo in una sala giochi dove guardava con altri otto giovani la partita, pari a 20 granate da guerra.
Rimase in coma per 5 mesi fino alla sua morte in data 1 agosto 2015 , dopo una lunghissima agonia presso una clinica austriaca specializzata in riabilitazione neurologica. L’ esecutore materiale è stato condannato mentre i due mandanti sono in attesa della sentenza definitiva della Corte di Cassazione.
La I vittima delle ” AZZARDOMAFIE”. Il nome del ” piccolo Zidane ” così soprannominato per la sua bravura in ambito calcistico e quello di altre 1030 vittime della mafie, è risuonato stamane in tutta Italia nella giornata a loro dedicata a Napoli, Milano, Roma, città unite nel ricordo.
Un abbraccio va ai familiari che hanno subito una grande lacerazione che la collettività può ricucire solo costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime, come ha sostenuto la Sindaca della città murgiana Avv. Rosa Melodia.
In occasione del 6 anniversario dall’ attentato, l’ Associazione ” NOI SIAMO DOMI ” e un artista della Street art hanno realizzato un grande murale sulla facciata di una palazzina in Via Parisi ad Altamura, che ritrae il sorriso e l’ abbraccio di Domi. L’ arte di strada al servizio del messaggio sociale e dell’ antimafia civica.
Sul luogo dell’ attentato è stata installata una targa dorata su cui sono riportate le parole dei genitori e delle sorelle di Domi: ” Non si può tornare indietro ma fermarsi può servire a riflettere, a non dimenticare ed impedire che accada ancora. Ricordati sempre da quale parte vuoi stare. Lotta, Credi, Vivi “.
Rammentiamo l’ eredità del giudice Falcone: ” Quando la lotta non è concentrata o simboleggiata da una sola persona, allora la mafia ci pensa due volte prima di uccidere “. Uno Stato tecnicamente attrezzato e politicamente impegnato può sconfiggere il crimine organizzato facendo a meno di tanti sacrifici individuali.
Francesca Branà