Lo strano caso della Onlus Solidarietà Forense di Taranto
L’impatto della pandemia sulla professione di avvocato è stato notevole, tanto da lasciare pesanti conseguenze anche dal punto di vista reddituale.
La situazione lavorativa, secondo il “V Rapporto Censis sull’avvocatura italiana”, risulta oggi critica per più di 7 professionisti su 10.
L’accesso al Reddito di ultima istanza (bonus Covid di marzo e aprile 2020 per i professionisti) ha riguardato il 61,5% del campione analizzato. Il 7,9% ha chiesto il bonus baby sitter (11,9% tra le donne avvocato) mentre il 3,5% ha usufruito della sospensione delle rate di mutui e finanziamenti.
L’Ordine degli Avvocati di Taranto risulta socio al 95% di una Onlus, denominata “SOLIDARIETA’ FORENSE”, creata alcuni anni fa proprio con l’intenzione di poter diventare uno strumento di ausilio ai Colleghi jonici in difficoltà.
Tuttavia, invece di venire incontro alle necessità di quegli avvocati tarantini con situazioni lavorative e reddituali di criticità, il Consiglio dell’Ordine della provincia jonica risulta addirittura debitore nei confronti dell’INPS per contributi previdenziali non pagati.
Per tentare di comprendere meglio lo strano caso della ONLUS SOLIDARIETA’ FORENSE di Taranto abbiamo sentito l’Avvocato Mirella Casiello che, quale consigliere dell’ordine forense tarantino, ultimamente si è interessata della questione ricorrendo al TAR di Lecce.
Per quale motivo è ricorsa al tribunale amministrativo, Avvocato Casiello?
“Nel mese di giugno 2020, dovendo deliberare l’impegno di spesa per saldare l’INPS, ho chiesto di poter visionare la documentazione relativa alla posizione debitoria del nostro Consiglio dell’Ordine, ma il Presidente mi rispose con PEC che non esistevano documenti da esaminare per deliberare.”
Insomma, una deliberazione al buio?
“In realtà, nel corso della successiva seduta consiliare, il Presidente del COA informò (testualmente) “che sono pervenute all’Ordine cartelle esattoriali inviate dall’INPS, e di recente, a novembre 2019, un avviso di pagamento per addebiti 2015-2016 di circa euro 3.000. Il debito complessivo della ONLUS al 31.12.2019 ammonta a euro 23.046,94 mentre al 15.06.2020 è salito a € 27.306,99. Il presidente chiede che il Consiglio prenda atto dei pagamenti dovuti COME DA CARTELLE PERVENUTE”
E lei come ha votato?
“Ovviamente mi astenni dal deliberare la spesa in attesa di visionare le cartelle, ma gli altri consiglieri presenti, (evidentemente fidandosi delle dichiarazioni del presidente pro tempore) deliberarono la spesa.”
Ma poi ha avuto la documentazione richiesta?
“Solo dopo un ulteriore e lungo carteggio, a ottobre 2020, mi vennero inviate alcune cartelle, per un importo di circa 10.000 euro inferiore a quello deliberato. Decisi allora di procedere con l’accesso agli atti (in forza della Legge 241/90), e a seguito del silenzio, notificai il ricorso al TAR.”
E quale è stata la difesa del Presidente?
“Dopo l’iscrizione a ruolo del ricorso, e comunque costituendosi in giudizio, il presidente pro tempore ha ammesso che i “documenti non sono detenuti” dall’Ordine. Ed ancora che “non si può rilasciare copia e comunque far visionare ciò di cui non si è in possesso”.
Come si è concluso in giudizio?
“Il Tar Lecce, con la sentenza 376/2021, ha riconosciuto il buon diritto di tutti i Consiglieri a prendere visione dei documenti di spesa, al fine di esercitare appieno le funzioni consiliari, ma ha dovuto anche prendere atto che le cartelle non ci sono e che non si può ordinare di esibire ciò che non esiste.”
Insomma, una confessione resa in giudizio di non avere pezze giustificative per deliberare l’impegno di spesa’
“Esatto, con l’aggravante che se il Presidente avesse ammesso che i documenti non erano detenuti dall’Ordine, quando erano stati richiesti e persino durante il lungo periodo intercorso fra la delibera (Giugno) ed il deposito del ricorso al Tar (novembre) invece che al momento della costituzione dinanzi al TAR, l’Ordine di Taranto non si troverebbe oggi a pagare anche il compenso del collega che non ha potuto far altro che ammettere davanti al davanti al TAR che non tutte le cartelle citate nella delibera sono in possesso del Consiglio “
E adesso che succede?
“Restano aperte le seguenti questioni: se quei documenti non erano nella disponibilità del COA, cosa e come i Consiglieri presenti hanno deliberato di pagare a Giugno 2020 ? E che valore hanno le dichiarazioni (fatte verbalizzare e pubblicate) di aver ricevuto cartelle esattoriali per euro 27.306,99 , quando non tutti i documenti giustificativi di tale spesa deliberata erano nella disponibilità del COA ? E, soprattutto, tale somma è stata pagata ? E, se si, sulla scorta di quali documenti, visto che in sede consiliare c’era stata una quantificazione al centesimo, poi modificata, in aumento, davanti al TAR?”
Non possiamo far altro che girare le domande dell’Avvocato Casiello direttamente al Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Taranto, augurandoci che sia fatta luce sullo strano caso della Onlus Solidarietà Forense che, invece di aiutare gli avvocati in difficoltà economiche, chiede aiuto per pagare i propri debiti.