LA PUGLIA IN BILICO PER LA ” ZONA ROSSA “
ALa Puglia non torna indietro verso allentamenti. La situazione è peggiorata nell’ ultima settimana, sta precipitando. Continuano a crescere in maniera allarmante i contagi da Covid – 19 in Puglia. 1785 casi positivi in data 19 marzo 2021 e 27 decessi, con un tasso di positività che si attesta intorno al 15,3%.
Le cifre non sono confortanti, in attesa del picco previsto entro fine mese. Il Governatore della Puglia Michele Emiliano alla luce dei dati preoccupanti, sta vagliando la possibilità di ulteriori e stringenti restrizioni oltre a quelle già previste per la zona rossa. Oggi , durante la cerimonia di inaugurazione dell’ Anno Giudiziario del TAR Puglia, che si è svolto on-line, lo ha dichiarato chiedendo alle aziende lo smart – working per il maggior numero dei dipendenti.
E’ desolante, allarmante e vilente il quadro che scaturisce da questo sistema sanitario – gestionale al collasso. Erano state fatte rassicurazioni, ma ogniqualvolta viene garantito il famigerato ” Start “, qualcosa si inceppa.
La verità è che regna il caos. Qualsiasi siano i risultati del prossimo monitoraggio e le eventuali ordinanze firmate dal Ministro Roberto Speranza, in tanti confidano già nei dati del report che sarà pubblicato il prossimo 26 marzo.
E non è una profezia di Cassandra la quale si spera non si avveri ma, noi pugliesi abbiamo annose dispute da affrontare soprattutto per quanto concerne la sospensione dei ricoveri non urgenti fino a Pasqua e la questione dell’ Ospedale in Fiera.
Il decreto scade il 6 aprile e sulla base dei dati aggiornati si deciderà quali divieti e regole prorogare e quali abolire.
L’ emergenza sanitaria da 1 anno a questa parte ci ha costretti al rispetto delle misure di contenimento, corrette e doverose, che hanno portato alla diminuzione e azzeramento dell’ attività sociale e lavorativa. La pandemia non è finita ma l’ impegno giornaliero di ognuno di noi per quanto di propria competenza, ci consentirà presto di poter tornare alla vita, ad una nuova vita.
A tutto ciò mettiamo in conto la stanchezza sociale, umana e psicologica dei cittadini che stanno affrontando il periodo più grave dal dopoguerra ad oggi. E, nella stanchezza si registra non solo il tracollo economico delle imprese, come ristoranti, palestre, agenzie di viaggio ed altri a corto di ossigeno e lavoro.
Quanto ancora si potrà andare avanti in questo modo?
Francesca Branà