Taranto – “Neve tarantina”: le condanne in Appello. | NOMI
Si è concluso il processo in Appello “Neve tarantina”. L’indagine denominata Neve Tarantina” portò nel gennaio 2014 all’esecuzione di 28 misure cautelari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Lecce su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante della disponibilità di armi e munizioni.
Nel corso delle indagini erano stati indicati tre canali di rifornimento dello stupefacente da far giungere a Taranto, ovvero uno colombiano, attraverso la Spagna, uno barese, dal quartiere Japigia, storica roccaforte del clan Parisi-Palermiti e l’altro calabrese, con provenienza da Gioia Tauro, piazza rigidamente gestita’ dalla ‘Ndrangheta’, per il tramite della Basilicata, in particolare da Scanzano Jonico, con il trasferimento a Taranto di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina.
CONDANNE:
Costantino Bianchini – difeso dall’avvocato Angelo Masini – condannato a 2 anni (in primo grado a 5 anni);
Francesco Gaeta – difeso dall’avv. Salvatore Maggio – condannato a 8 anni (in primo grado a 15 anni);
Nicola Gentile – difeso dall’avv. Michele Rossetti – condannato a 8 anni (in primo grado a 17 anni);
Francesco Leone condannato a 7 anni (in primo grado a 16 anni);
Roberto Mastrovito condannato a 6 anni (in primo grado a 9 anni);
Michele Puce condannato a 16 anni (in primo grado a 30 anni);
Ante Sandoval – difesa dall’avv. Michele Rossetti – condannata a 3 anni e 6 mesi (in primo grado a 15 anni).
Cade dunque l’accusa di associazione a delinquere. Nel processo celebrato con rito ordinario, sono stati invece due gli assolti:
Angelo Murciano che in primo grado era stato condannato a 15 anni e difeso dall’avv. Andrea Silvestri;
Vincenzo Stola – difeso dall’avv. Gaetano Vitale – che in primo grado era stato condannato a 5 anni.