Violenza contro operatori sanitari in Puglia: colpito il 42%
Il 42% degli operatori sanitari in Puglia ha subito violenza sul lavoro, con il 29% aggredito solo nell’ultimo anno. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista La Medicina del Lavoro, che denuncia una situazione allarmante per chi lavora nel sistema sanitario regionale. La parola chiave arriva dal vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Victor Laforgia: «È inaccettabile che chi cura venga ferito».
Operatori sanitari in Puglia: emergenza sicurezza nei luoghi di cura
I dati emersi dallo studio dipingono una realtà preoccupante e strutturale. Oltre quattro operatori su dieci hanno subito violenze verbali o fisiche, un fenomeno che, secondo gli esperti, mette in crisi il rapporto tra cittadini e sistema sanitario. Per Victor Laforgia, «dietro ogni episodio di violenza si nasconde una frattura profonda, un disagio che si riversa su chi ogni giorno si prende cura degli altri, spesso in condizioni già difficili».
Lo stress cronico, l’ansia, la demotivazione e il senso di insicurezza sono solo alcune delle conseguenze che colpiscono psicologicamente gli operatori sanitari pugliesi. Secondo Laforgia, tollerare queste aggressioni rischia di normalizzarle, rendendole parte “naturale” del mestiere. Un rischio che la comunità professionale non può accettare.
Psicologi in campo per difendere gli operatori sanitari
Laforgia lancia un appello alle istituzioni e alla società civile: «Serve un cambio di paradigma. Non bastano misure temporanee: occorrono interventi strutturali». Tra le proposte, la formazione continua alla gestione dei conflitti, la presenza stabile di psicologi nelle aree critiche e il supporto psicologico post-trauma. Fondamentale anche una rinnovata cultura del rispetto verso chi opera nel settore sanitario.
In questo contesto, gli psicologi pugliesi si dicono pronti a contribuire attivamente all’ORSEPS (Osservatorio Regionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie), istituito recentemente dalla Regione Puglia. «Difendere chi si prende cura di noi è un dovere collettivo – conclude Laforgia – L’aggressione a un operatore è un attacco al cuore del nostro sistema di cure».
Le istituzioni sono ora chiamate a rispondere con urgenza e concretezza, affinché la sicurezza e la dignità degli operatori sanitari siano finalmente tutelate in ogni contesto lavorativo.

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