Taranto – On. Duranti (MDP) :”Migranti abbandonati sul territorio”.
Posted On 06/11/2017
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TARANTO – Di seguito le parole dell’Onorevole Donatella Duranti, deputata tarantina del Movimento Democratico Progressista, dopo lo sbarco di migranti avvenuto in data 4 novembre, al porto di Taranto.
“Sabato sera decine di migranti marocchini si sono riversati alla stazione ferroviaria di Taranto dopo essere transitati dall’hotspot. Per l’ennesima volta persone prive di qualsiasi assistenza hanno trovato solo l’aiuto dei volontari, a fronte del disinteresse assoluto delle istituzioni locali. Insieme ai rappresentanti dell’associazione Babele ci siamo recati all’hotspot e siamo riusciti ad ottenere il loro rientro per trascorrere la notte al coperto.
Accade periodicamente che uomini e donne in difficoltà vengano abbandonati a loro stessi dopo aver ricevuto l’intimazione ad allontanarsi dal territorio italiano perché non titolari di protezione internazionale.
Era successo ad aprile del 2016 a pochi giorni dall’apertura dell’hotspot e succede ogni volta che decine di migranti vengono portati da Ventimiglia a Taranto, con una procedura illegittima denunciata dalle associazioni e anche da me con vari atti parlamentari.
Ma nulla cambia. L’hotspot continua a produrre clandestinità e violazione dei diritti, della Convenzione di Ginevra e della Costituzione italiana mentre il Comune non interviene in alcun modo per farsi carico dell’emergenza relativa a chi viene abbandonato sul territorio cittadino. Voglio ricordare che l’istituzione locale è l’ente gestore dell’hotspot e, ad ora, non ha provveduto neppure a dotare il centro di telefoni ad uso dei migranti per consentire loro di comunicare con parenti ed amici.
Ne’ si occupa di garantire alcun tipo di aiuto a coloro i quali vengono lasciati per strada senza soldi, senza possibilità di utilizzare servizi igienici, senza cibo.
Ad aprile dello scorso anno, in occasione della prima emergenza di questo tipo, fu addirittura disposta la chiusura della palestra Ricciardi ad opera del comandante dei vigili urbani, responsabile della gestione dell’hotspot per conto del Comune, impedendo così ai migranti di trovare un ricovero dove trascorrere la notte.
Lo ribadisco, gli hotspot andrebbero chiusi ma intanto i rappresentanti delle istituzioni locali hanno il dovere di intervenire e garantire misure minime di accoglienza a chi si viene a trovare, nel giro di poche ore, in condizioni di grave precarietà e, talvolta, anche bersaglio della criminalità. Conosco le obiezioni che vengono portate a difesa degli enti locali che, cioè, non avrebbero le risorse per far fronte a questo tipo di emergenza che si ripete periodicamente.
Credo che siano pretestuose: si chiedano i fondi necessari e si apra un contenzioso con il Governo.
Quello che non è concepibile è il silenzio, l’assenza e lo scaricabarile sulle associazioni e i volontari.Per quello che mi riguarda continuerò – come fatto nelle precedenti Leggi di Bilancio – a chiedere maggiori risorse per consentire ai Comuni, in particolare a quelli che sono sedi di hotspot, di organizzare un’accoglienza dignitosa per far fronte a quel tipo di emergenza sociale di cui le uniche vittime sono i migranti. D’altro canto penso non si possano tacere le responsabilità di chi governa la città e, dopo essersi assunto l’onere di ospitare un hotspot, si dimentica degli obblighi di garantire tutele, diritti e condizioni dignitose a chi si trova sul proprio territorio.”
(Foto – Protezione Civile)
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