Taranto – Fine di un incubo per moglie e figli: “Nessuno poteva mangiare e spostarsi di casa senza il suo permesso”.
TARANTO – 7 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni – con rito abbreviato – è la condanna inflitta dal Tribunale di Taranto ad un uomo di 45 anni, originario di San Giorgio jonico, per violenze sessuali e maltrattamenti contro la moglie e la figlia minorenne.
Tre le denunce presentate dalla ex moglie dal 2015, in cui emerge un quadro agghiacciante dell’uomo.
Dalle denunce della donna – difesa dall’avvocato Alessandra Tracuzzi – viene fuori un quadro degno di un film horror: un marito che in preda al delirio di onnipotenza, maniaco del controllo, un vero e proprio aguzzino.
A partire dal cibo – perfettamente sigillato da pellicole nelle dispense – e che l’uomo aveva così possibilità di controllare dalla minima grinza presente sulla pellicola. Il cibo dunque veniva messo sotto chiave e neanche i figli dovevano toccare senza il suo permesso, pena la sua rabbia che – secondo la denuncia della donna – sfociava in violenza.
I rituali di “cura” a cui la donna era obbligata ad adempiere, per contentare un marito padrone ( dal vestirlo, a tagliargli le unghie e così via) a cui non poteva assolutamente sottrarsi senza scatenare la sua ira furiosa che al rifiuto di “servirlo” si accaniva con violenza su tutto ciò che era sotto mano.
La gelosia morbosa con relativo controllo del telefono e di ogni singolo spicciolo posseduto dalla moglie e che doveva essere gestito esclusivamente dal marito. Il divieto di uscire di casa, che si concretizzava in una prigionia, con vestiti nascosti e stanze chiuse a chiave. Un solo spazio della casa – tra cucina e soggiorno – in cui l’uomo decideva che la moglie e i figli avessero libero accesso in sua assenza.
Un vero e proprio incubo a cui la donna dopo anni di sofferenza, ha potuto finalmente mettere fine.