Foggia – Prosegue l’attività della struttura denominata “Casa dei Diritti”
MANFREDONIA – E’ stata approvata la determinazione per la proroga della concessione, in comodato gratuito, alla cooperativa
Iris, per l’immobile denominato Casa dei diritti, per completare il progetto ‘Berimbao’, come è avvenuto, e
per realizzare il progetto ‘La Puglia non tratta’. Per quest’ultimo, negli scorsi giorni, è stato stipulato un
apposito protocollo d’intesa tra il Comune di Manfredonia e la Regione Puglia, soggetto titolare del progetto
summenzionato, realizzato, nel nostro territorio, dalla cooperativa Iris.
La Casa dei diritti ospiterà, quindi, le attività di sportello sociale Drop-in, per il progetto ‘La Puglia non
tratta’ a tutela dei soggetti migranti vittime di sfruttamento lavorativo, e, nel contempo, la cooperativa Iris
utilizzerà i locali per la prosecuzione delle attività del progetto originario della struttura ubicata a Siponto:
corsi di lingua italiana per stranieri di primo e secondo livello; corsi d’informatica di primo e secondo
livello per l’inserimento lavorativo; sportello sociale per i migranti per consulenza, assistenza, orientamento
legale.
“In verità – precisa l’assessora ai Servizi sociali della Città di Manfredonia, Noemi Frattarolo – questi
servizi non sono mai stati arrestati del tutto ed hanno continuato ad essere erogati, seppur in forma ridotta
rispetto al progetto originario”.
Nel passato, il nostro Comune ha fruito di contributi ministeriali per realizzare tali attività, mentre ora,
terminata la possibilità di goderne, si sono trovati altri canali e modalità per continuare a mantenere attivi i
servizi, addirittura potenziandoli.
“Tutto ciò avverrà, infatti, senza alcun onere finanziario per il Comune di Manfredonia – spiega
l’assessora Frattarolo – visto che, nel protocollo d’intesa, è stato ribadito che l’impegno dell’ente comunale
è quello di mettere a disposizione la Casa dei diritti, in comodato gratuito, per le finalità istituzionali proprie
dell’immobile stesso. Tra queste – aggiunge – rientra a pieno titolo anche la realizzazione di ‘La Puglia non
tratta’, al quale il Comune di Manfredonia partecipa, congiuntamente ad un’altra decina di Comuni pugliesi,
al fine di garantire maggiore tutela verso i soggetti vittime di maltrattamenti nell’ambito lavorativo,
nell’ambito sessuale e, più in generale, in qualunque contesto possano verificarsi episodi di natura
discriminatoria”.
Inoltre, come già anticipato dal presidente del Consiglio comunale, Antonio Prencipe, durante l’assise
monotematica del 18 settembre scorso sul tema della lotta alla criminalità organizzata, tra le azioni di
valorizzazione dei beni comunali, ai fini della solidarietà sociale, c’è la proposta da parte dell’assessora
Frattarolo di utilizzare il bene confiscato ala mafia, sito in località Siponto, e assegnato al nostro Comune
prima dal tribunale, nel 2007, e poi dalla prefettura, nel 2011, e che sarà destinato al progetto di cui
all’avviso pubblico ‘Cantieri innovativi di antimafia sociale. Educazione alla cittadinanza attiva’. Tale
avviso è rivolto ad enti ed organizzazioni del privato sociale, uniti in associazioni temporanee di scopo con
enti pubblici destinatari di beni confiscati alla mafia.
L’assessora Noemi Frattarolo spiega: “Il bando è prossimo alla scadenza e questo vuol dire che lavoriamo
già da un mese per la realizzazione del progetto, in collaborazione con enti e associazioni che condividono
con noi l’idea che questo bene potrà essere il luogo adatto dove lavorare con i giovani, per dare un’impronta
sicura che dimostri che, nella lotta contro la mafia, Manfredonia c’è! Le idee sono molteplici e ricche di
spunti preziosi da cui partire per fare prevenzione, informazione e attivare politiche del lavoro onesto, che
allontanino i giovani dal falso mito che ‘certe strade’ portino alla felicità”.
“La proposta in questione – aggiunge il sindaco Angelo Riccardi – mira ad unire agli interventi di contrasto
alla criminalità di tipo repressivo, altri interventi di tipo educativo e culturale, rivolti alla realizzazione di
‘Cantieri innovativi di antimafia sociale’, con i quali costruire percorsi di educazione alla cittadinanza attiva
per la popolazione in età scolastica e per la comunità di cittadini dei tessuti urbani a rischio di devianza”.