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NO agli animali nei circhi: protesta a San Giovanni Rotondo

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No agli animali nei circhi a San Giovanni Rotondo

Il Circolo “L. Pinto” del Partito della Rifondazione Comunista ha espresso la propria contrarietà alla presenza in città del Circo Paolo Orfei, in tournée con lo spettacolo Africa — Il Regno Animale. Una posizione che si aggiunge a quella di numerosi cittadini e cittadine che, negli ultimi giorni, hanno manifestato dissenso verso l’uso di animali negli spettacoli circensi. La protesta “no agli animali nei circhi” si inserisce in un dibattito sempre più sentito a livello nazionale.

No agli animali nei circhi: una pratica in contrasto con la sensibilità sociale

L’utilizzo di animali negli spettacoli circensi è considerato da molti una pratica superata, in netto contrasto con la crescente sensibilità verso il benessere animale. Secondo i promotori della protesta, questi spettacoli trasmettono un messaggio fuorviante alle nuove generazioni, normalizzando lo sfruttamento come forma di intrattenimento.

La stessa normativa nazionale indica un cambiamento: la Legge 175/2017 prevede il graduale superamento dell’uso di animali nei circhi. A sostegno di questa posizione, anche la comunità scientifica e le istituzioni internazionali hanno ribadito l’incompatibilità tra benessere animale e spettacolo circense. La Commissione CITES e la Federazione nazionale degli ordini veterinari italiani (FNOVI) hanno evidenziato come specie quali elefanti, grandi felini, orsi e primati non possano essere detenute nei circhi in condizioni rispettose delle loro necessità etologiche.

Verso un modello di circo etico

Il dibattito non riguarda solo San Giovanni Rotondo. Diverse città italiane, tra cui Genova, Milano, Massafra e Roseto degli Abruzzi, hanno già avviato percorsi volti a limitare o eliminare l’uso degli animali, promuovendo circhi etici fondati esclusivamente sull’arte e sulla creatività.

Il Circolo “L. Pinto” del PRC ha invitato i cittadini a non sostenere economicamente i circhi che utilizzano animali, sottolineando l’importanza di una scelta collettiva capace di stimolare un cambiamento culturale. Contestualmente, è stato proposto un percorso di confronto con scuole, associazioni e istituzioni locali, coinvolgendo realtà come LAV ed ENPA, con l’obiettivo di definire insieme modalità concrete per sostenere circhi senza animali e promuovere iniziative di sensibilizzazione.

Prospettive future

La protesta a San Giovanni Rotondo si inserisce in una mobilitazione più ampia, che guarda a un futuro in cui il circo possa continuare a esistere come forma artistica e culturale, ma senza lo sfruttamento animale. Le iniziative annunciate dal PRC puntano a favorire un dialogo costruttivo con la cittadinanza e con le istituzioni locali, affinché il Comune possa adottare strumenti concreti di sostegno ai circhi etic

Redazione Pugliapress

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