Lecce- Maxi sequestro di rame: tre arresti della Polizia di Stato
Nella mattinata del 20 luglio, a seguito di mirati servizi predisposti dal Questore di Lecce Dr. Pierluigi d’Angelo, finalizzati alla repressione dei reati predatori, una volante in servizio di perlustrazione nella zona di viale della Repubblica, dove da tempo vi era stata una segnalazione da parte di alcuni cittadini di insoliti movimenti di persone sospette, ha effettuato un appostamento presso un edificio abbandonato sito in via Estrafallaces, denominato “ex Telecom”.
Dopo alcuni minuti, i poliziotti notavano tre persone entrare ed uscire dall’edificio in questione e decidevano di intervenire.
A circa 100 metri dall’edificio venivano fermati due soggetti che, a passo spedito, stavano percorrendo la predetta via in direzione di via Dorso.
Gli operatori riconoscevano immediatamente SPARAPANE Piero, di anni 44 e il figlio Stefano di anni 24, di Lecce, a loro noti per aver commesso altri reati dello steso tipo e notavano anche che gli stessi avevano le mani sporche. Invitavano le due persone quindi a salire in auto e li accompagnavano sul luogo dove vi era il sospetto che fosse stato perpetrato un furto.
Veniva effettuato un sopralluogo all’interno del giardino antistante la struttura indicata, in quel frangente uno dei poliziotti notava uscire da una porta dell’edificio un soggetto che scappava in direzione via Dorso.
Con l’ausilio di un’altra volante il fuggitivo veniva bloccato ed identificato per DE MIRTO Sebastiano, di anni 31, di San Cesario di Lecce. Nel frattempo attraverso un accurato sopralluogo si poteva appurare che a ridosso di un muretto di cinta, in un punto in cui era mancante una grata in ferro, vi erano accatastati dei rotoli di cavo elettrico di colore rosso di grosse dimensioni. A pochi metri vi erano ulteriori rotoli del medesimo colore e dimensione, in particolare nei pressi e a ridosso della scala che permette l’accesso ai sotterranei dell’edificio; in una parte del sotterraneo in cui si rilevava la presenza di una chiave del tipo a pappagallo ed un pacchetto di sigarette marca “Chesterfield”. Inoltre si accertava che proprio in quel punto erano stati tranciati dei cavi in rame di colore rosso uguali a quelli accatastati fuori al giardino. Sul posto si faceva giungere personale del locale Gabinetto di polizia scientifica che provvedeva ad effettuare i rilievi fotografici.
Da tempo vi erano state delle segnalazioni relative ad un via vai di uomini che dall’interno dell’edificio ex Telecom portavano fuori ingenti quantitativi di rame.
Nei giorni scorsi nonostante i numerosi servizi non si era riusciti a cogliere in flagranza i ladri, fino a questa mattina, allorquando gli operatori avevano notato l’uomo fermato mentre cercava di fuggire.
All’esterno della struttura a ridosso del parco confinante con la struttura, si rilevava la presenza di un’autovettura Opel Agila di colore bianco in uso a DE MIRTO Sebastiano, mentre sul marciapiede vicino vi era uno scooter grigio Italjet 125 e all’interno del vano sella si riscontrava la presenza di numerosi fili di rame, alcuni dei quali sguainati e contenuti in una voluminosa busta rossa. La busta effettivamente era molto pesante poiché conteneva all’interno Kg 6,3.
Si accertava che il proprietario dello scooter lo aveva ceduto da 15 gg a SPARAPANE.
Nell’ambito di tale atto lo stesso confermava di aver avuto la volontà di sottrarre il rame presente all’interno della struttura indicata, servendosi dell’aiuto del figlio Stefano, negando tuttavia di esservi entrato all’interno ma riferendo di essere stato pochi attimi.
In considerazione di quanto rilevato dalla ricostruzione dei fatti, i tre soggetti venivano tratti in arresto obbligatorio in flagranza per il reato p. e p. dagli artt. 110, 624 e 625 c.p._
Sentito il PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce Dr.ssa MIGLIETTA, disponeva che SPARAPANE Piero e DE MIRTO Sebastiano fossero accompagnati presso la locale Casa Circondariale di Lecce, mentre per lo SPARAPANE Stefano disponeva gli arresti domiciliari, tutti in attesa dell’udienza direttissima prevista per il giorno 21 luglio 2016.