Taranto, THE OLD – Mafia, droga ed armi. Condannati in 16
E’ giunta ieri sera la sentenza di condanna per 16 soggetti appartenenti ad una organizzazione criminale dedita al traffico e spaccio di cocaina, eroina ed hashish, con l’aggravante della disponibilità di armi, munizioni e materie esplodenti tra Crispiano, Statte, Lizzano, Pulsano e Torricella.
Lo scorso 17 giugno i Carabinieri diedero il via all’operazione “The Old” : 32 ordinanze di custodia cautelare furono eseguite nella notte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto, a carico di altrettante persone facenti parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso denominata “Sacra Corona Unita” e di un gruppo dedito al traffico e spaccio di cocaina, eroina ed hashish, con l’aggravante della disponibilità di armi, munizioni e materie esplodenti.
Le indagini, avviate nell’anno 2011 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Taranto e dirette dalla D.D.A. di Lecce, permisero di delineare un organigramma criminale di tipo mafioso operante nell’area occidentale ed orientale della provincia ionica ed in particolare nei comuni di Crispiano, Statte, Lizzano, Pulsano e Torricella.
La sentenza ha confermato la sostanza dell’attività investigativa che illuminò le manovre dei capiclan Giuliano e Cataldo Cagnazzo, i fratelli della mala accusati di aver allungato i tentacoli sulla cittadina lizzanese ma anche in parte del ribollente versante orientale della provincia jonica. Una legge durissima, quella dei Cagnazzo, benedetta dal capo dei capi Franco Locorotondo, boss storico della mala di casa nostra. Lui, detto “scarpa longa” o il “capraro” per il suo allevamento di Crispiano, era al vertice del sodalizio grazie alla dote del “medaglione con catena”, il grado più elevato nella gerarchia della Sacra Corona Unita.
Locorotondo e Giuliano Cagnazzo, però, hanno evitato l’abbreviato e saranno giudicati con il rito ordinario.
Ieri, la difesa degli imputati (rappresentati dagli avvocati Angelo Casa, Luigi Danucci, Salvatore Maggio e Angelo Masini) ha in ogni caso “incassato” nove assoluzioni ed altre assoluzioni parziali che hanno attutito il peso delle condanne.
Questa la decisione assunta dal gup di Lecce Michele Toriello (fra parentesi le richieste del pm Alessio Coccioli) come riporta il “Quotidiano di Puglia”.
La sentenza: Angelo Altamura, assolto (condanna alla pena di anni 2 di reclusione e 4mila euro di multa); Carlo Antonucci, condanna a 1 anno (anni 2 e mesi 6 di reclusione, 4mila euro di multa); Alessandro Borraccino, assolto (condanna ad anni 8 di reclusione); Cataldo Cagnazzo (con qualifica di promotore), condanna a 20 anni (anni 18 di reclusione); Damiano Cataldo, condanna a 2 anni e 3mila euro di multa (condanna alla pena di anni 2, mesi 8 di reclusione ed euro 4.000 di multa); Mauro De Marco, assolto (condanna alla pena di anni 6, mesi 8 di reclusione); Augusto Filareti, condanna a 2 anni (condanna alla pena di anni 10 di reclusione); Pasquale Gualano, condanna a 8 anni (condanna alla pena di anni 12); Cosimo Lacaita, condanna a un anno e 4mila euro di multa (condanna alla pena di anni 7, mesi 2 di reclusione); Catia Lenti, assolta (condanna alla pena di anni 6 e mesi 8 di reclusione); Giuseppe Lumaca, condanna a due anni e 3mila euro di multa (anni 3 di reclusione e 4mila euro di multa); Stefano Marangi, condanna a 8 anni (condanna a dieci anni di reclusione); Angelo Massaro, condanna a 14 anni (condanna ad anni 12); Alberta Matino, condanna a un anno e 4mila euro di multa (condanna ad anni 8 di reclusione); Damiano Mele, assolto (condanna alla pena di anni 7, mesi 2); Gaetano Panariti, assolto (condanna a 10 anni di reclusione); Adriano Pappadà, assolto (condanna ad anni 10 di reclusione); Daniele Pastorelli, assolto (condanna ad anni 4 di reclusione e 8mila euro di multa); Cesare Fabio Pauli, condanna a 14 anni e 30mila euro di multa (15 anni di reclusione); Enrico Pozzessere, condanna a 1 anno e 4mila euro di multa (condanna alla pena di anni 7, mesi 2 di reclusione); Gianluca Rizzo, condanna a 8 anni (condanna ad anni 8 di reclusione); Alessandro Scorrano, assolto (condanna alla pena di anni 7, mesi 2 di reclusione); Angelo Scorrano, condanna a 12 anni (condanna alla pena di anni 12 di reclusione); Mario Toma, condanna a 10 anni (condanna alla pena di anni 10 di reclusione); Antonello Zecca, condanna a 3 anni e 4mila euro di multa (condanna alla pena di 4 anni ed euro 8mila di multa).