Montemesola (TA) – In piazza anche il PdCI tuona sull’amministrazione: «Poverini, non è mai colpa loro»
Dopo il consigliere all’opposizione Italo Sgobio, anche il PdCI scende in piazza, con i suoi due consiglieri all’opposizione. A parlare però è Maurizio Romanazzo, ex consigliere all’opposizione, candidato alle scorse consultazioni elettorali alla carica di consigliere regionale. Maurizio Romanazzo, tiene un lungo comizio spiegando alla cittadinanza quelle che sono le perplessità nutrite nei confronti dell’operato dell’amministrazione Punzi. Oltre a ribadire i concetti espressi da Sgobio, circa presunte assunzioni non a norma di legge, sottolineate anche dalla Corte dei Conti, Maurizio Romanazzo spazia su molti altri argomenti tra cui la villa comunale (oggetto di una loro recente manifestazione, di cui abbiamo anche parlato); raccolta differenziata e la vicenda relativa all’assessore nominato esternamente, e prematuramente dimissionario. Ma procediamo con ordine. Per quanto riguarda la villa comunale Romanazzo riprende quanto già detto dal segretario del partito, Raffaele Sgobio, durante la manifestazione, ovvero la questione dei lavori interrotti a causa di una variante in corso d’opera. Romanazzo spiega, che il consigliere comunale all’opposizione Domenico Caroli, nonché consigliere all’Unione dei Comuni, ha fatto esplicita richiesta del progetto che riguarda i lavori di rimessa in funzione della villa comunale. Progetto, che a dire dello stesso Romanazzo, l’ufficio tecnico del comune di Montemesola non possiede. Per quanto riguarda invece la questione della giunta, durante il primo consiglio comunale, questa è stata nominata dal sindaco con quattro assessori, due dei quali, come previsto dalla legge, devono essere donne. «Il sindaco ha regalato una sorpresa ai cittadini – dice Romanazzo – ha nominato assessore una donna non cittadina di Montemesola e che di Montemesola non conosce nulla, affidandole l’assessorato ai servizi sociali, scuola e cultura». Romanazzo spiega che per quattro mesi, nessuno mai ha visto questo assessore in consiglio comunale, e che sempre in consiglio comunale, per puro caso, poiché non inserito nei punti all’ordine del giorno, si è venuti a conoscenza del fatto che questo assessore aveva rassegnato le dimissioni. «Evidentemente il sindaco non ha ritenuto importante comunicare questo alla cittadinanza – incalza Romanazzo – ma noi ci chiediamo, perché un assessore esterno anziché nominare qualche donna di Montemesola del suo partito?». E poi, illustra quello che accadde durante il primo consiglio comunale, durante il quale l’avvocato Lucia Valentini (ex consigliere all’opposizione, successivamente candidata nella lista ‘Insieme’ – attuale maggioranza) sarebbe stata cacciata dai banchi del consiglio. «Il primo consiglio comunale che doveva essere di acclamazione del sindaco, nel quale giura e presenta le linee programmatiche. Invece, la prima cosa che avviene è la cacciata dal consiglio comunale dell’avvocato Lucia Valentini, che pare prima fosse stata invitata a ricoprire il ruolo di assessore». Adesso, con le dimissioni dell’assessore esterno, la dottoressa Giovanna Turco, cittadina di Pulsano, il sindaco dovrà nominare un nuovo assessore donna. «Pare che il sindaco stia decidendo, e che ci sia un ballottaggio tra personalità nuove e vecchie del partito» dichiara Maurizio Romanazzo. Ma ancora la lista non è terminata. Romanazzo contesta i lavori effettuati per la villa, illustrando con alcune slide, la pericolosità delle staccionate in legno che potrebbero causare la caduta dei bambini nelle terrazze sottostanti; l’intonaco che già è caduto, e l’assenza di vialetti di cemento per permettere ai disabili l’accesso. Secondo Romanazzo, i lavori che interesserebbero all’amministrazione sarebbero quelli relativi alla struttura adiacente alla villa, che probabilmente ospiterà un’attività pubblica. Ma ancora, Romanazzo contesta la questione dei fondi regionali (40mila euro) richiesti per lavori all’asilo nido (che a Montemesola non esiste) e utilizzati per la realizzazione del refettorio della scuola materna; contesta la presenza sul comune di privati cittadini (né dipendenti comunali, né personalità politiche), seduti negli uffici di ragioneria dinanzi i computer, o addetti alla manutenzione di centraline elettriche dell’illuminazione in caso di guasti. «Ma se c’è un appalto con la Cpl Concordia, perché deve essere un privato cittadino a fare questi lavori? E se si dovesse far male?». E ancora, non di minore importanza, la questione della raccolta differenziata. Romanazzo illustra mediante alcune slide, dati che il comune avrebbe comunicato alla Regione Puglia e reperibili sul sito istituzionale. La percentuale di raccolta differenziata è in calo di anno in anno. Da un 65% circa di partenza, si rischia quest’anno di chiudere al di sotto del 45%. Da qui, si ricollega alla questione delle privatizzazioni. Tra i servizi che il comune vorrebbe privatizzare (servizi cimiteriali e trasporto scolastico), c’è anche la gestione dei rifiuti. Pare, secondo quanto Romanazzo spiega, che entrerà a far parte del progetto ARO, dell’omonima azienda. Con i dati che Romanazzo ha esposto in pubblica piazza, ha voluto dimostrare che le condizioni del paese, relativi ai rifiuti, non dipendono dal tipo di gestione del servizio, ma «dall’incapacità dell’amministrazione». Ma la cosa sulla quale Romanazzo incalza, è la risposta dell’amministrazione dinanzi ai problemi posti. «Poverini, dicono sempre che non è colpa loro. Il sindaco dice sempre di non saperne nulla, forse è affetto dalla sindrome di Scajola».
«Non è mai colpa loro, anche quando si cerca di emendare un bilancio a favore dei cittadini e loro non approvano. Perché il comune è in debito, e la colpa non è la loro». Con questo Romanazzo si riferisce agli emendamenti presentati dai consiglieri Caroli ed Alba, per portare la fascia di reddito (per quanto riguarda l’addizionale Irpef) alle soglie nazionali, più alte rispetto a quelle applicate dal comune di Montemesola, e per un’agevolazione IMU a quei cittadini che hanno concesso una casa ai propri affini con comodato d’uso gratuito. Emendamenti, a dire del Romanazzo, non approvati.
Ancora, tornando al discorso della differenziata, l’ex consigliere all’opposizione, chiama in causa il gruppo pentastellato montemesolino, chiedendo il perché del loro silenzio sulla questione della raccolta differenziata. «Sono stati il primo partito a Montemesola alle consultazioni regionale, e hanno fatto della differenziata il loro cavallo di battaglia a livello nazionale. Perché adesso non dicono nulla? Devo a questo punto pensare, che ci sia davvero un conflitto d’interessi con l’amministrazione».
Questo, sinteticamente, è quanto Romanazzo ha dichiarato nel lungo comizio di sabato sera. Risponderà il sindaco?