Taranto, informazione – BLUSTAR, ALTRI 11 LICENZIAMENTI.
Sindacati accanto ai lavoratori: “l’editore cancella decenni di sacrifici”
Decenni di lavoro, di sacrificio e di passione sono stati cancellati con un tratto di penna dall’editore di Blustar tv Cosimo Quaranta Cassano che ha licenziato 11 dipendenti al termine di una procedura di mobilità cambiata in corsa più volte e dai palesi vizi di legittimità che il tribunale agevolmente rileverà.
Sin da gennaio scorso, quando l’editore annunciò la chiusura dell’emittente televisiva, le organizzazioni sindacali Assostampa, Cgil, Cisl e Uil hanno contestato le scelte aziendali, sostenendo che le ragioni addotte per la cessazione delle trasmissioni erano insussistenti e servivano unicamente a mascherare l’incapacità aziendale a gestire la televisione, a tenerla sul mercato una volta finiti i generosi finanziamenti garantiti dalla famiglia Riva. Il cambio di procedura, da cessazione a riduzione di personale, imposto dai sindacati all’editore, è servito a evitare la chiusura di un’altra voce dell’informazione tarantina come invece auspicato da qualche sciacallo e da chi a ruota preferisce il giornalismo a gettone alle redazioni strutturate e in regola con i contratti di lavoro e la legge professionale, ma il licenziamento di 11 lavoratori rispetto ai 16 annunciati rappresenta comunque una sconfitta per chi crede che l’informazione rappresenti una bene comune per la democrazia.
La mobilitazione di enti, partiti e istituzioni purtroppo non si è tradotto in un reale cambio di passo nella gestione di Blustar e dimostra che l’impegno a sostegno dei lavoratori e della libertà di informazione trova sempre grosse difficoltà a passare dalle parole ai fatti.
Le organizzazioni sindacali saranno sempre vicine ai lavoratori di Blustar e alle loro famiglie, affiancandole nella inevitabile battaglia giudiziaria volta a dimostrare l’illegittimità dei licenziamenti e l’impossibilità di cancellare con un telegramma anni e anni di vita vissuta nell’emittente televisiva che l’editore Cosimo Quaranta Cassano ha improvvidamente deciso di ridurre ai minimi termini, senza uno straccio di piano industriale e editoriale.