Denunciato Gianfrate, candidato di Salvini
Come aveva anticipato ieri, questa mattina il direttore di Puglia Press Antonio Rubino ha presentato presso il Tribunale di Taranto Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato alle 10,30 la denuncia querela nei confronti del Candidato della Lista Noi per Salvini Angioletto Gianfrate, della sua compagna Amelia Filomena e del sig. Angelo Salamina che era già stato denunciato in precedenza per altri commenti diffamatori sul medesimo social network. Il Gianfrate e la Filomena avevano postato su FB un decreto penale facendolo passare per sentenza definitiva nel quale il dott. Rubino Antonio ed un suo giornalista sarebbero stati condannati a 4 mesi di reclusione e a 5000 euro di multa. Una pura diffamazione atta a screditare il nostro direttore, facendo finta di ignorare che a quel Decreto Penale era stato fatto opposizione e con sentenza del del 23/12/2010 c’è stata la sentenza di non doversi procedere nei confronti di Rubino, in qualità di direttore responsabile e del giornalista autore dell’articolo in questione per estinzione del reato per intervenuta prescrizione irrevocabile. I reati ipotizzati dallo studio legale Donato Antonio Muschio Schiavone sono diffamazione aggravata, trattamento illecito di dati personali e tutti gli altri eventualmente ravvisati nei fatti esposti.
Il direttore Antonio Rubino ha già fatto sapere che intende costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti e subendi che saranno destinati a dei progetti (veri) in Burkina Faso dove ha già costruito due pozzi d’acqua ed un panificio in un orfanotrofio insieme a sua moglie Raffaella Spina e a Franco Zito. Proprio verso quei bambini di coloro che insieme ai loro genitori sono stati spesso vittime di post razzisti sui profili facebook in questione.
Di seguito il testo della denuncia presentato da Antonio Rubino e redatto dallo studio legale Muschio Schiavone presentato al Tribunale di Taranto.
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI TARANTO
ATTO DI DENUNZIA-QUERELA
Io sottoscrittoRUBINO ANTONIO, nato……a Martina Franca ed ivi residente in via……., espongo quanto segue.
In data 15 maggio 2015 alle ore 07.29, con mio immane sgomento, compariva sul social network “Facebook”sulla pagina del sig. Angioletto Gianfrate un “post” introdotto dalla sig.ra Amelia Filomena (che mi risulta essere la compagna del sig. Gianfrate) con la raffigurazione fotografica della “richiesta di emissione di decreto penale di condanna” emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto nei confronti del sottoscritto nell’ambito del procedimento penale n° 8351/2003 R.G.N.R., nel quale risultava persona offesa proprio il sig. Gianfrate Angelo.
Tale foto era accompagnata da tale commento della sig.ra Amelia Filomena: “questa è la sentenza del sig. Rubino per diffamazione su angioletto gianfrate… questo pseudo giornalista è dal 2003 che diffama angioletto…. Sinceramente non volevo pubblicarla per non scendere al suo livello ma adesso basta… ognuno può avere le sue idee politiche …religiose e manifestarle a suo modo…ma nessuno deve offendere la dignità di un uomo…”.
Al post seguivano diversi commenti di altri internauti, tra cui quello fortemente lesivo della mia persona, del sig. Angelo Salamina (da me già denunziato in precedenza per altri commenti diffamatori sul medesimo social network) ovvero: “ben detto amalia… io inviterei tutti a pubblicare le cattiverie e le meschinità che quell’uomo o pseudo tale è capace di fare… una persona da evitare se si vuole una vita tranquilla”.
Allego la stampa della pagina internet (all. n° 1) e, per una migliore lettura e identificazione, la pubblicata foto della richiesta di emissione di decreto penale di condanna, su pagina singola (all. n° 2).
Tale pubblicazione vuole raffigurare il sottoscritto agli occhi di tutta la comunità internet (e non solo) come destinatario di sentenza definitiva di condanna per diffamazione nei confronti del sig. Gianfrate Angelo. Tant’è che è lo stesso a ribadire in un altro commento del 14.5.2015: “il Dott. Antonio Rubino, colui che è stato condannato a 4 mesi di reclusione e 5000€ di multa non in deroga ma in via definitiva, per diffamazione nei confronti del sottoscritto Angioletto Gianfrate” (all. n° 3).
Ma vi è di più.
In data 19.05.2015 compare sulla pagina Facebook del sig. Gianfrate Angelo un nuovo post che, oltre all’immagine dello stesso accompagnato da Matteo Salvini con simbolo di partito e slogan elettorale in bella vista (il sig. Gianfrate Angelo è candidato alle prossime elezioni regionali nella lista “Noi con Salvini”) riporta nuovamente la foto della richiesta di emissione di decreto penale emessa nei miei confronti oltre, questa volta, al decreto di condanna da parte del Gip del Tribunale di Taranto (all. n° 4 e immagini ingrandite all. n° 5). A queste foto è affiancato un commento/spot elettorale del sig. Gianfrate: “l’onestà trionfa sempre e come dice un detto… il tempo e il signore alla fine ti daranno ragione… le foto sotto pubblicate confermano esattamente quello che io sottoscritto Angioletto Gianfrate ho sempre dichiarato dimostrando il contrario di chi mi ha voluto con dichiarazioni e commenti infangare ingiustamente durante questa campagna elettorale, cioè il sig. Antonio Rubino. Pertanto il mio impegno al fianco dei cittadini continua e continuerà in modo costante con onestà, serietà, impegno, umiltà e coraggio… che mi hanno sempre contraddistinto. Grazie e un abbraccio a tutti”.
Ed ancora un commento della sig.ra Amelia Filomena con riferimento al post sopra riprodotto: “andate su Martina Sera … aprite l’articolo e leggete la sentenza pubblicata della condanna del sig. Rubino… sinceramente non volevo scendere al suo livello ma stavolta ha superato i limiti… ora basta… ognuno di noi ha le sue idee politiche… ma noi non ci permettiamo di offendere in modo gratuito, anche se penso che dietro quell’articolo sono girati un bel po’ di soldini, le persone e tanto meno la dignità perché qui adesso si parla di dignità di un uomo… di un padre di un nonno e di un compagno di vita) (all. n° 6).
Tali assunti, che vogliono far credere alla comunità che il sottoscritto è stato destinatario di sentenza di condanna irrevocabile per il reato di diffamazione nei confronti del sig. GianfrateAngelo, sono, questi sì, altamente diffamatori della mia persona oltre che falsi.
Il decreto penale di condanna, pubblicato in palese violazione della mia privacy fu, difatti, opposto nei modi e termini di legge dal sottoscritto sig. Antonio Rubino, e, a seguito di ciò, fu pronunciata in Camera di Consiglio in data 02.12.2010 dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto – Dott. Martino Rosati – sentenza di non doversi procedere ex art. 129 c.p.p. per estinzione del reato per intervenuta prescrizione(irrevocabile il 23.12.2010) (all. n° 7).
La falsa notizia della mia condanna per diffamazione si è largamente diffusa su internet (vedasi i numerosi segni di apprezzamento c.d. “mi piace” al post pubblicato in data 19.05.2015 (all. n° 8)) procurando un evidente danno alla mia immagine personale oltre che professionale, essendo stata minata la credibilità del sottoscritto(operatore nel settore dell’informazione nella sua qualità di direttore e editore di diverse testate giornalistiche online e cartacee tra cui “Puglia Press”, “Martina Sera”, “La Voce del Popolo, il giornale di Tarante dal 1884”), descritto come un condannato per diffamazione a seguito di divulgazione di false notizie.
Alla luce di tanto, con il presente atto, sporgo formale
DENUNZIA-QUERELA
con istanza di punizione nei confronti del sig. Gianfrate Angelo (detto Angioletto), nato il xxxxxxxxxx e Filomena Amelia,entrambi domiciliati in Martina Franca alla xxxxxxxxxxxxx,nonché nei confronti del sig. Salamina Angelo, nato il xxxxxxxxxxx e residente in Martina Franca alla Strada xxxxxxxxxxxx ,per ilreato di diffamazione aggravata, di trattamento illecito di dati personali e tutti quegli altri che saranno eventualmente ravvisati nei fatti innanzi esposti.
Con riserva di costituirmi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali subiti e subendi.
Chiedo di essere notiziato per l’ipotesi di archiviazione ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 408 c.p.p.
Mi oppongo sin d’ora all’emissione di decreto penale di condanna.
Resto a disposizione per ogni chiarimento.
Con osservanza.
Martina Franca-Taranto, lì 20.05.2015
Rubino Antonio
All. c.s.