Tempa Rossa: il “colpo di genio” del governo
Con un “colpo di genio”, come si direbbe in gergo calcistico, il governo è riuscito ad inserire nella legge di Stabilità un emendamento con cui si sblocca la realizzazione del progetto Tempa Rossa a Taranto.
Colpo di genio perché, teoricamente, il governo grazie a questa norma aggirerebbe il diniego al progetto espresso dal consiglio comunale di Taranto, facendo il baffo a tutti i movimenti ambientalisti, alla Regione Puglia e alle documentazioni che assicurano l’aumento del 12% delle emissioni dovute ai composti volatili del greggio. L’emendamento sblocca, infatti, “l’effettiva realizzazione dei progetti per la coltivazione di idrocarburi”. In sostanza viene esteso “il regime di autorizzazione unica a quelle opere e infrastrutture necessarie e indispensabili per assicurare il loro sfruttamento”, il tutto per dare “un significativo impulso” all’occupazione. Secondo il governo, la norma è stata inserita nella legge di stabilità “al fine di semplificare la realizzazione di opere strumentali alle infrastrutture energetiche strategiche e di promuovere i relativi investimenti e le connesse ricadute in termini occupazionali”. Inoltre, l’autorizzazione unica (di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico) sarà estesa anche per “le opere necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento degli idrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori esistenti, comprese quelle localizzate al di fuori del perimetro delle concessioni di coltivazione”. Insomma, la norma recita proprio quello che si dovrebbe realizzare con il progetto Tempa Rossa, ovvero due serbatoi con il quale stoccare il greggio proveniente dalla Basilicata e l’allungamento di 350 metri del pontile Eni per l’attracco delle navi che dovranno caricare il greggio. A trarne vantaggio saranno sia lo Stato (maggiori entrate fiscali) che le Regioni con le royalties che verranno aumentate grazie ad un altro emendamento. Con la norma si assicura, dunque, una sorta di accordo Stato – Regioni interessate ma si prevede anche la remissione degli atti alla presidenza del Consiglio qualora l’intesa non venga raggiunta.
Intanto interviene il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, che in una missiva indirizzata a Renzi e al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, chiede un incontro sulla questione. “Si apprende della presentazione da parte del governo di un emendamento alla legge di Stabilità che consentirebbe lo sblocco ‘per l’effettiva realizzazione dei progetti per la coltivazione di giacimenti di idrocarburi’; in sostanza – scrive Stefano – essa riguarderebbe anche la città di Taranto in ragione della realizzazione del progetto Tempa Rossa, nei confronti del quale è stata assunta dal consiglio comunale una posizione motivatamente contraria. Pertanto, si chiede di essere convocati, con particolare urgenza, perché si possano dettagliare le ragioni di questa contrarietà e per ricevere assicurazioni che vanno nella direzione della tutela del nostro territorio. Si resta in attesa di urgente riscontro”, conclude il Sindaco.
Ciro Elia