Spending review a tavola: Puglia prima per tagli alla spesa alimentare
Che siano proprio le famiglie pugliesi quelle che hanno tagliato più di tutte sulla spesa alimentare suona davvero strano. È quanto evidenzia la Coldiretti in merito allo studio Svimez, secondo il quale è la Puglia (-11,3%) la regione che ha tagliato più di tutte dall’inizio della crisi.
È così che i pugliesi si stanno scoprendo risparmiatori anche a tavola, invertendo una tendenza che sino a poco tempo fa apparteneva alle famiglie settentrionali. Ma nello specifico, sono tutte le famiglie del sud che hanno deciso di mettersi a dieta, infatti, più di tre su quattro (77%) nel 2013 hanno ridotto la quantità di almeno uno dei generi alimentari messi nel carrello della spesa. “Il 56% delle famiglie pugliesi ha ridotto gli sprechi facendo la spesa in modo più oculato magari direttamente dal produttore con l’acquisto di cibi più freschi che durano di più, il 34% ha ridotto le dosi acquistate, il 27% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18& prestando più attenzione alla data di scadenza” – ha commentato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
Nel 2014, tuttavia, è aumentato l’acquisto diretto dal produttore. “I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono – dichiara il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, le conserve di frutta, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agri-cosmetici, come creme e saponi a base di olio extravergine di oliva e gli agri detersivi. All’interno dei nostri mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di vino sfuso, sono banditi gli OGM e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti, o gruppi di amici che dicidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose, soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola”. Un ritorno al passato per le famiglie, che tradotto significa più qualità e meno quantità. Segno che i tempi delle “vacche grasse” anche a tavola sono finiti.
Ciro Elia