Vittime di una assurda guerra. L’Arci Grottaglie vicino ai bambini palestinesi
Proprio mentre scriviamo ci arriva la triste notizia di un nuovo razzo lanciato sulla Striscia di Gaza. L’ennesimo attacco di una assurda guerra mai conclusa tra il popolo israeliano e palestinese. Nel pomeriggio hanno perso la vita 4 bambini per mano di un bombardamento israeliano nel centro di Gaza City. Ieri, invece, l’aver raso al suolo Sajaya, quartiere di Gaza City, è costato la vita ad altri 17. Chissà se fra quei bambini ce n’era qualcuno che sarebbe dovuto venire a Grottaglie, grazie al Remedial Education Center di Jabalia e all’Arci Grottaglie, ospite della terza edizione del Summer Camp, annullata pochi giorni fa per via dei fatti che tutti conosciamo. La notizia è stata data dall’Assessore alle Politiche della Solidarietà del Comune di Grottaglie, Aurelio Marangella, uno degli organizzatori dell’iniziativa.
Sabato 19 luglio, in Piazza Principe di Piemonte l’Arci Grottaglie, in collaborazione con l’Arci Puglia, ha organizzato una manifestazione di solidarietà al popolo e alle vittime della guerra. Presente il presidente dell’Arci Grottaglie, Marzia Benicchi, che ci ha spiegato in esclusiva cosa è successo.
Che cosa ha fatto saltare l’iniziativa?
“Come ogni anno avevamo organizzato tutto con il REC (Remedial Education Center, n.d.r.). Poi è successo quello che è successo, cioè il rapimento dei ragazzi e la loro uccisione, la ritorsione israeliana con l’uccisione di 14 palestinesi, che loro dicono essere i terroristi che hanno compiuto il fatto. Da lì è iniziata l’escalation di violenza e, in accordo con il direttore del REC, abbiamo deciso di non far venire i bambini. Quindi oggi siamo qui per ricordare le vittime, i morti innocenti che questa sera sono arrivati già a 300. Ci sono poi molte assurdità, ad esempio abbiamo una foto che ritrae un aereo che lancia un volantino su Gaza per avvisare i civili di lasciare le loro case e andarsene. Tra l’altro Jabalia, città da dove dovevano arrivare i bambini, è a nord della Striscia di Gaza, per questo siamo molto preoccupati. È una settimana che non sento più nessuno. Le condizioni sono critiche in quanto non hanno elettricità, tranne nei momenti di tregua. Noi dell’Arci siamo molto arrabbiati perché non è pensabile che davanti a questa situazione Israele possa fare quello che vuole con tutti gli Stati europei e non che ne sono complici”.
C’è una complicità di tutti allora.
“Assolutamente si, anche del Governo italiano. Finmeccanica ha infatti venduto a Israele alcuni aerei che serviranno per attaccare Gaza. Bisogna denunciarle certe cose, muoversi a livello politico, Europa e Italia in primis, dal momento che solo il Mediterraneo ci divide dalla Palestina. Questo ci rende tutti della stessa etnia”.
Questa doveva essere la terza edizione del Summer Camp?
“Si, il primo Summer Camp lo abbiamo fatto nel 2004, poi si è interrotto nel 2005, dopodiché lo abbiamo ripreso nel 2013, questo doveva essere il terzo anno”.
Speriamo nell’anno prossimo.
“Speriamo che risolva la situazione soprattutto. L’unico modo per risolverla, per quanto ne capisca, è chiudere l’embargo. Se riusciamo a costringere Israele a non avere più il controllo della Striscia è fatta, in quanto Gaza paga tutto a loro, dall’acqua sino all’elettricità. La priorità è quindi fare in modo che Israele non sia più il controllore di Gaza”.
Ciro Elia
ciro.elia@pugliapress.it