Estorsione nella gestione di commesse lavorative, arrestato un uomo
Operazione della Guardia di Finanza-Nucleo Polizia Tributaria di Bari. Sequestrati all’indagato beni per 300mila euro
Minacciava la diminuzione e l’annullamento delle commesse lavorative ad alcune imprese, costringendo esponenti di società in sub-appalto a versare denaro o altre utilità in proprio favore. Con queste accuse è stato arrestato un uomo dalla Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Tributaria di Bari. Di seguito la nota stampa della procura della Repubblica di Bari:
Nelle prime ore della mattinata odierna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura, nei confronti di G. M., per una pluralità di condotte estorsive correlate all’attività di gestione delle commesse di lavoro di una società leader nel settore dell’ingegneria e dell’impiantistica di rete.
Con lo stesso provvedimento il G.I.P. del Tribunale di Bari ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca ex art. 12 sexies L. 356/92, delle disponibilità economiche riferibili all’indagato e al suo nucleo familiare non proporzionate rispetto ai redditi legittimamente acquisiti.
L’indagine è scaturita dalla denuncia di una delle vittime, che ha infranto il muro di omertà che, per lungo tempo, ha caratterizzato il sistema illecito instaurato dall’indagato all’interno dell’azienda barese ai danni di talune imprese subappaltatrici e si è successivamente sviluppata attraverso intercettazioni, acquisizioni documentali, accertamenti bancari e audizioni informative.
In particolare dall’inchiesta è emerso che il G.M., responsabile dell’area manutenzione ed evolutiva per la Puglia Nord dell’azienda in questione, con la minaccia di una contrazione o di una interruzione delle commesse lavorative, costringeva, in più occasioni, esponenti di società operanti in sub-appalto con la stessa a versare denaro o a corrispondere altre utilità in suo favore.
I beni riferibili all’indagato sottoposti dal GIP a sequestro preventivo sono rappresentati da denaro, titoli, depositi, beni mobili e di lusso, per un valore complessivo di circa 300.000 Euro.