No della Provincia di Taranto alla classificazione alberghiera
La richiesta di rimodulare gli oneri istruttori per la classificazione alberghiera era giunta da Federalberghi Taranto. La Confcommercio valutando azioni legali da intraprendere a sostegno della categoria
“Spiace comunicare che – è la nota di risposta del commissario straordinario, Mario Tafaro- l’esiguo onere imposto, rapportato al quinquennio di validità della classificazione alberghiera 2015/19 e ai costi che l’Ente sostiene sia per il rilascio della stessa, sia per tutto il periodo di riferimento, non consente l’annullamento o la riduzione”
A questa nota risponde la Confcommercio di Taranto con la nota stampa seguente:
Dunque, il dott. Tafaro è irremovibile, malgrado le reiterate richieste degli albergatori di rivedere gli importi degli oneri. In un incontro con la vice commissaria, dott. Pastore ed il dirigente del settore, dott. Romandini, il presidente provinciale di Federalberghi, Francesco Palmisano, aveva avanzato delle proposte in merito alle quali sembrava esservi un margine di apertura.
Di fatto la risposta del Commissario prefettizio rispedisce al mittente ogni richiesta ed annulla ogni possibilità di confronto.
Come ampiamente evidenziato dalla delegazione di operatori, nell’attuale contesto economico provinciale, gli albergatori chiedevano una revisione del nuovo Regolamento, e nella fattispecie l’annullamento o in alternativa la riduzione di almeno il 50% degli oneri istruttori. Ed in ogni modo che questi venissero fissati in relazione al numero dei posti letto.
Va preso atto che gli oneri fissati dalla Provincia di Taranto sono superiori ad ogni altra provincia pugliese e che nel Salento – territorio ad alta vocazione turistica- non sono previsti costi per la classificazione alberghiera. Tra l’altro va evidenziato che l’area jonica, più delle altre vive la difficoltà di doversi misurare con un Ente che, in questi ultimi anni, non ha investito risorse per la promozione turistica del territorio, e che non messo in atto strumenti e mezzi a fronte del danno di immagine derivato dalla vicenda Ilva.
Intanto, diverse strutture alberghiere hanno deciso di inoltrare le domande per la classificazione, ma di non farsi carico del pagamento degli oneri richiesti, nel convincimento della non equità della richiesta. Confcommercio, attraverso i suoi legali, sta valutando le possibili azioni da intraprendere a sostegno della categoria.