MANDURIA/I Verdi contrari all’ampliamento della discarica
“Desideriamo esprimere la nostra netta contrarietà ad ogni ipotesi di ampliamento o sopralzo della discarica, come previsto nel progetto di adeguamento della discarica “La Chianca”, presentato da Manduriambiente-S.P.A”. Inizia così un comunicato stampa dei Verdi di Manduria. Ricorrere alle discariche per smaltire i rifiuti, secondo il partito, non fa altro che rinviare la soluzione del problema, mentre si trasforma la Terra in una immensa pattumiera, occorrerebbe invece interrompere il ciclo produzione-consumo, ponendo una buona volta in essere le Direttive europee, che vedono lo smaltimento in discarica come l’ultima delle opzioni possibili, dopo riduzione, riutilizzo, riciclo Nel progetto si afferma che la sopraelevazione è funzionale all’autosufficienza del bacino di utenza Ta/3 sino al 2020. Che cosa accadrà dopo tale data, si chiedono i Verdi, si procederà ad una nuova sopraelevazione?
Il sistema di gestione dei rifiuti basato sulle discariche ha consentito che divenissero una risorsa per gli speculatori, tanto grandi sono gli interessi in gioco, ma ha provocato danni immensi alla salute degli esseri viventi e all’ambiente in generale, come dimostra la dismessa discarica “Li Cicci”, vera bomba ecologica a cielo aperto, anch’essa più volte sopraelevata ( per la bonifica della quale è stato erogato un costoso finanziamento, pagato dai cittadini) il cui percolato da anni inquina le falde e il terreno circostante.
L’adeguamento dell’impianto di “La Chianca”( a poche centinaia di metri dal precedente) è funzionale alle esigenze del bacino di utenza Ta/3, basandosi tuttavia su una previsione di rifiuto differenziato, superiore al 60% per il 2016 (in ottemperanza al piano provinciale di gestione degli RSU), che è a dir poco ottimistica, in quanto nella quasi totalità dei Comuni del bacino la raccolta differenziata è ancora all’anno zero. Da anni i cittadini delle contrade “Cittu-Cittu”e “Scarpone”, zone ormai densamente urbanizzate, vivono in presenza di una discarica di rifiuti non biostabilizzati. Lo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) allegato al progetto rassicurerebbe sugli eventuali impatti dell’impianto a realizzarsi, analizzerebbe, elemento per elemento, le sostanze presenti nel terreno (arsenico, piombo, cadmio, ecc.): ciascuno di questi elementi è sotto la soglia di accettabilità prevista dalla legge, ma chi rassicura sugli effetti della sommatoria di essi, in aggiunta a quanto già prodotto dalla dismessa discarica “Li Cicci”? E della mole di rifiuti già stoccati in discarica che ne sarà? Questa frazione potrà essere rilavorata e avviata all’inceneritore di Massafra?. Queste domande a quanto pare aspettano delle risposte.
Troppe ferite sono state inferte in questo ultimo periodo al territorio e a Manduria, perché se ne possano accettare altre, senza adeguata informazione e possibilità di contraddittorio.