Allarme Assicurazioni. Truffe, rincari e disdette per vaste aree del Sud Vico (PD) chiede l’intervento delle parti coinvolte e degli organi di controllo
La liberalizzazione del settore e la relativa maggiore concorrenzialità delle agenzie assicurative introdotta dal famoso Decreto Bersani si è di fatto arenata nel pantano delle riforme mai avviate da questo Governo. Le liberalizzazioni sono scivolate via dall’agenda politica di questo Governo e il risultato pesa solo nelle tasche degli italiani. Nella nostra provincia registriamo, così, il record negativo di un aumento tariffario medio delle prestazioni assicurative obbligatorie di circa il 25%. Un peso che ricade sulle famiglie con variabili che vanno dal 7 al 10 per cento. In un territorio in forte crisi produttiva ed occupazionale sarebbe il caso di lavorare per far rispettare le regole introdotte dall’Unione Europea in tema di stabilità del sistema assicurativo e per tutelare il consumatore.
Apre un fronte antico e mai definitivamente risolto il parlamentare del PD, Ludovico Vico, che riportando statistiche, rifacendosi ad una sua precedente interrogazione parlamentare, ma anche richiamando alla memoria recenti fatti di cronaca, prova a porre all’attenzione dell’opinione pubblica, delle parti coinvolte e degli organi di controllo la questione della giustizia ed equità dei servizi resi dal sistema assicurativo territoriale.
Sappiamo che nel corso del 2011 in tutta Italia è previsto un ulteriore aumento medio del 18 per cento e che nella maggior parte dei casi, Taranto compresa, a fronte dell’aumento tariffario medio non ha corrisposto un reale aumento delle prestazioni e dei servizi resi – dice ancora Vico – Sappiamo anche che l’ISVAP (l’Istituto per la Vigilanza e le Assicurazioni Private e di interesse collettivo – ndr) ha elaborato un pacchetto organico di proposte segnalate al Governo e al Parlamento, senza però ottenere nessun tipo di azione consequenziale.
Una situazione sconfortante che al Sud e in città o territori come quelli della provincia di Taranto assume connotati ancora più bui.
Nella nostra provincia – dice Vico – assistiamo ad un aumento della sinistrosità stradale pari all’11%, mentre la media nazionale si attesta attorno al 6,6%. Aumentano anche i costi medi. I premi nella nostra provincia raggiungono anche somme pari a 2mila e 900 euro, mentre il costo medio nel resto del Paese è di circa 800 euro più basso.
Dati che mettono in luce un allarme ancora più preoccupante.
I falsi incidenti e le corrispettive truffe alle assicurazioni costituiscono a Taranto e nella sua provincia un vero e proprio elemento di reddito aggiuntivo – dichiara il parlamentare del PD – uno pseudo ammortizzatore sociale che garantisce entrate inattese a fronte di un sistema delinquenziale gestito da professionisti senza scrupoli e controllato da vere e proprie organizzazioni criminali.
Il risultato di tale stato di cose è sotto gli occhi di tutti.
Nel 2010 la Guardia di Finanza sgominò con l’operazione Delfino una banda dedita alle truffe in questo settore (truffa ai danni della compagnia GROUPAMA – ndr) – dice – ma nel frattempo le compagnie assicurative del territorio hanno aumentato il costo delle polizze e nei casi più gravi hanno deciso di abbandonare la provincia di Taranto (nel solo 2010 quattro marchi importanti hanno deciso di non operare sul territorio – ndr).
Anche in questo caso, si legge nella interrogazione che Vico ha presentato lo scorso giugno al Ministero dello Sviluppo Economico, l’ISVAP ha avviato 14 istruttorie nei confronti di altrettante compagnie per sospetta elusione dell’obbligo a contrarre e ha aperto indagini sul fenomeno delle disdette massive dei contratti di assicurazione per la RCA, attuate da alcune compagnie prevalentemente per alcune categorie di assicurati e per vaste zone del paese concentrate al Sud.