1° Congresso Regionale de La “Destra” a Taranto è stato riconfermato il segretario provinciale Graziana Bruno
Sabato 22 gennaio si è concluso con il 1° Congresso Regionale de La “Destra” di Storace, che ha visto eletto l’ On. Paolo Agostinacchio, la lunga fase congressuale che da dicembre ha visto impegnate le sei province pugliesi, a Taranto è stato riconfermato il segretario provinciale Graziana Bruno. Le sempre più numerose adesioni e la partecipazione degli iscritti della “Destra”, sta a testimoniare quanto il Partito si stia sempre più radicando sul territorio pugliese. La lungimiranza, la coerenza, il coraggio del Leader Nazionale Francesco Storace e l’ impegno di tutti noi che abbiamo creduto nella sua giusta causa, ha fatto si che anche una gran parte dell’aria moderata ci guardasse con interesse. L’ ingresso nella “Destra” del Consigliere Comunale del PDL Avv. Leo Cassano, il neo assessore Dott. Donato Marinosci entrambi di Martina Franca, ben accolti da Storace e da tutta la classe dirigente ne sono una testimonianza. L’ imbarbarimento della politica e il fallimento dell’iniziativa politica di Fini per le sue ambizioni, è sotto gli occhi di molti e, la sua svolta è talmente radicale che così alla fine sta deragliando a sinistra. Storace non ha barattato il simbolo e l’ identità della Destra per un ruolo di Governo, dimostrando con grande responsabilità la coerenza e il rispetto dei veri ideali e tradizionali valori della “Destra” senza tradirli. La Destra di Storace continua a distinguersi seguendo obiettivi in grado di dare risposte alle istanze della gente, quella realmente bisognosa, ai giovani, alle donne, ai diversamente abili, alle famiglie. Ne è testimonianza la politica che sviluppa nei territori dove riesce a governare. Vedi la Regione Lazio, dove ha avuto la capacità attraverso la gestione dell’ On. Teodoro Buontempo, assessore regionale alla casa, di far deliberare e attuare il progetto del “ Mutuo Sociale”, idea già nel programma delle politiche del 2008. Il “Mutuo Sociale” consiste nel creare un “Ente regionale” che costruisca case a misura d’ uomo (su terreno demaniale) e che le venda a prezzo effettivo di costo alle famiglie che non possiedono altre case. La famiglia potrà acquistare la propria casa attraverso una rata senza interessi che non potrà superare mai un quinto delle entrate complessive, che verrà sospesa in caso di perdita di lavoro e riattivata solo quando un membro della famiglia troverà un nuovo lavoro e sarà in grado di sostenerla. In questo modo la famiglia diventerà proprietaria di una casa tutta sua che non potrà essere ipotecata, pignorata, confiscata. Questa è cultura della vita: mettere al centro la famiglia, la comunità.