Taranto – Degrado ambientale, la denuncia dell’ambientalista Carrieri
DEGRADO AMBIENTALE – IGIENICO SANITARIO E PERICOLO PER LA PUBBLICA E PRIVATA INCOLUMITA’
Oggetto: ABBANDONO DI SCARTI VEGETALI, MATERIALI INGOMBRANTI
E RIFIUTI DI DIVERSA NATURA.
S.P. 122 prospiciente le località balneari “Piri Piri, Scorcialupi”
e Campomarino della Marina di Maruggio (TA)
E S P O S T O
Non vi è dubbio che tali deprecabili comportamenti perpetrati ad opera di scriteriati ignoti sono da attribuire alla “mancanza di senso civico” che, solo attraverso un adeguato servizio preventivo di vigilanza o con il posizionamento di telecamere potrebbe essere arginato ma, considerato l’aggravarsi della situazione si rende necessario intervenire per rimuovere le fonti di pericolo dal quale potrebbero scaturire eventuali incendi, come già accaduto circa un mese fa a Campomarino in via Ariosto dove in una ampia area destinata a parcheggio e trasformata in discarica a cielo aperto sono dovuti intervenire per la terza volta i Vigili del Fuoco.Rifiuti alimentari, materiali ingombranti e vere e proprie “collinette” di scarti vegetali ammassati lungo la litoranea sino ad arrivare nel centro di Campomarino in adiacenza a delle residenze estive e a ridosso di una folta vegetazione costituiscono un potenziale pericolo per l’ambiente, l’ecosistema, ma anche per la salute e l’incolumità pubblica.Nel malaugurato caso si dovesse verificare un eventuale incendio le fiamme potrebbero propagarsi e mettere a serio rischio i due “boschetti”, quelli di via Dei Pini nella località balneare di “Piri Piri”, e quello della Strada della “Contessa Lanfranchi” della località balneare di “Scorcialupi” interessati da “conifere e ampio sottobosco che come ben si sa, sono più facilmente aggredibili dal fuoco, data la presenza delle sostanze resinose che si riscontrano nei pini.E’ bene ricordare che, mentre il bosco composto da latifoglie (cioè di quelle specie di alberi che hanno le foglie non ad ago, quali la quercia, il faggio, il frassino ecc.) anche se distrutto dal fuoco rigermoglia naturalmente, il bosco composto da pini ed abeti, se bruciato, si ricostruirà solo in maniera artificiale.
Tengo a precisare che l’accumulo di rifiuti sul luogo, qualora dovessero essere causa di inquinamento del suolo o di eventuali danni all’ambiente circostante (fumi e cenere di diossina che si posa sul terreno in caso di incendio), in assenza di un provvedimento di rimozione da parte dell’amministrazione, potrebbe ravvisarsi l’ipotetico reato di “culpa in vigilando”.
Per evitare che ciò possa accadere e con il principio del “meglio prevenire che curare”.
C H I E D O
che vengano adottati quei provvedimenti necessari mirati alla bonifica e al ripristino dello stato dei luoghi.
Al Comandante la Stazione dei Carabinieri faccio presente che, a parte il negativo impatto paesaggistico derivante dal degrado ambientale ed igienico sanitario a cui è esposto il tratto della litoranea ricadente nelle le località balneari in oggetto, l’intera area del prosieguo di via Ariosto, di proprietà comunale destinata parcheggio, in violazione a quanto sancito dal Dlgs.3 aprile 2006, n.152 (Norme in Materia Ambientale) è adibita a “discarica abusiva” a cielo aperto di “resti di tronchi di palme colpite dal punteruolo rosso”, “pneumatici”, “inerti di costruzioni”, “materiale plastico”, e materiale bituminoso rinveniente da “fresatura scarificazione e demolizione del manto stradale” (le cui polveri pericolose per la salute trasportate dal vento invadono le abitazioni circostanti), tutti “materiali speciali” facente parte dell’elenco dei Codici CER(Codice Europeo Rifiuti) che vanno obbligatoriamente smaltiti in discariche autorizzate. Quanto sopra Esposto, per gli eventuali provvedimenti di propria competenza.
Nel dichiararmi sin d’ora disponibile per ogni eventuale evenienza, distintamente saluto.
Mimmo CARRIERI
All. n. 6) rilievi fotografici. Responsabile settore Ambiente – Ecologia