Taranto – Pesca dissennata di quintali di “oloturie e ricci di mare”. Presentato esposto in Procura
Durante un normale controllo nello specchio acqueo antistante la località balneare di “Torre Borraco”, un equipaggio della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto ha sorpreso dei sommozzatori con circa due quintali di “oloturie” che i militari hanno sequestrato e rigettato in mare (vedesi foto).
Otre alle oloturie è stata sequestrata anche una bombola da sub e in violazione a quanto sancito dall’’art. 128 bis DPR 1639/68 (pesca con autorespiratore) i sub saranno assoggettati ad una sanzione amministrativa di 1.000,00 (mille) Euro.
I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto “lavorano in silenzio” poiché dall’inizio dell’anno hanno operato sequestri per circa due tonnellate di questi “Echinodermi”.
Si spera che quanto prima venga colmato questo vuoto legislativo affinché sia regolamentata la pesca di questa importante specie marina (ricercatissima dai mercati asiatici sia nel campo alimentare che per farne cosmetici) indispensabile per l’equilibrio dell’ecosistema ma che a causa della indiscriminata “razzia” rischia l’estinzione.
Sulla questione ne nei giorni scorsi, ho presentato un Esposto/Denuncia alla Procura della Repubblica e al Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare.
Mimmo CARRIERI
Responsabile settore Ambiente Ecologia
dell’Associazione CPA Sezione Provinciale di Sava