A spasso per la Taranto antica con musicisti dell’orchestra tedesca
Di Stefania Bellanova
Vorrei raccontare e condividere con Voi il mio entusiasmo per essere stati scelti, per aver conosciuto ed accompagnato ieri nel pomeriggio insieme ad altri associati e una mia amica guida, un folto gruppo di musicisti tutti tedeschi venuti a Taranto per una buona causa per suonare nella chiesa di Sant’Antonio ieri sera. Un ringraziamento va a tutta l’orchestra, che passando dal centro storico ha intonato e ricordato un Opera famosissima di Paisiello nato a Taranto e da noi ricordato in merito al bicentenario Paisielliano che ci sarà il prossimo anno a Taranto. Quando un occasione di incontro si trasforma in una potenziale opportunità di scambi internazionali diventa una bomba promozionale per un territorio tanto amato da alcuni e tanto bistrattato da altri.
Sottolineiamo una nota in merito ai collegamenti che sono deficitari per Taranto, ma con l’impegno delle persone e tutti gli sforzi che si fanno, si cerca di sopperire alle mancanze nei trasporti che ci fanno notare come ben sappiamo sia ferroviari che aeroportuali. Il nostro auspicio sarebbe che per il prossimo anno e nello stesso periodo potremmo essere più preparati al boom di presenze che potrebbero arrivare. E’ interessante parlare delle presenze degli stranieri in Puglia, che sono in crescita esponenziale, ma a Taranto? Si fa quel che si può con il triplo dell’impegno che altri fanno in altre località che hanno anche meno valenza storica e culturale. Perché questo? Ci sono tanti motivi. Una domanda: ma chi può essere in un brodo di giuggiole commentando i dati dell’osservatorio regionale del turismo, quelli di Enit e dei tour operator? Di certo le città con gli scali aeroportuali. In Europa e in Italia non ci sono molto probabilmente, aeroporti con “questa attuale inesistente vocazione industriale” Ma per Taranto quindi parliamo di economia rallentata, mancata e bloccata da volontà politiche industriali o bloccati da cosa? Ricordiamoci che negli ultimi due anni sono stati persi 30000 posti di lavoro e che i disoccupati sono circa 160000. Da uno studio recente dell’associazione europea degli aeroporti, sappiamo che per ogni milione di passeggeri si creano mille posti di lavoro, a differenza di quel che accade o potrebbe svilupparsi con le industrie che danno respiro a pochi a livello locale. Tutto si potrebbe fare basta aver rispetto dei cittadini e delle volontà del popolo. Detto e confermato dagli esperti del settore, si prediligono nella promozione, nella scelta delle destinazioni turistiche, le località con scali diretti. Infatti negli ultimi 10 anni ad es. solo la compagnia Rayanair ha portato tra Bari e Brindisi 10 milioni di passeggeri, ampiamente ricompensata dalla Puglia (compresi i contribuenti tarantini) per incentivare i voli low cost (circa 28 milioni di€. Ma comunque sorridiamo da Taranto sul fatto che ci siano ottime prospettive per il futuro della Puglia come destinazione turistica da parte degli gli stranieri che prediligono spesso strutture ricettive medio alte. Ora con l’auspicio di una Taranto turistica e culturale nell’immediato da porre in parallelo come alternativa e d’aiuto alla comunità tarantina tanto bistrattata ma tanto lusingata a parole in convegni e manifesti. Arriverà a breve quindi se abbiam inteso bene il nostro governo a fare interventi a favore del museo , dell’arsenale e la città vecchia, staremo a guardare e aspettiamo con ansia di vedere come e quando si partirà, chi sarà coinvolto, in che entità in che maniera e se sarà coinvolta la cittadinanza. Ricordiamo solo che le prospettive per un futuro praticabile si basano anche sull’accoglienza, i servizi. la tutela ambientale, le facilitazioni alla mobilità, l’organizzazione e la reputazione. Nelle politiche di marketing regionali si dovrebbe parlare di Taranto in egual misura anche con il suo brend, é un percorso molto lungo il marketing strategico condiviso che a Taranto sembra una parolaccia, la promozione fatta senza una strategia e senza obiettivi di sviluppo con eguali ripartizioni di economie, non porta i giusti risultati, é inutile dire che si dovrebbe porre maggior attenzione promozionale su eventi, musica teatro, infrastrutture accessibili, presenza istituzionale su manifesti e internet con pari opportunità. Alcuni si chiedono ancora ma chi potrebbe partire da e per Taranto?
Esiste un bacino di utenza che comprende l’alta Calabria, la Basilicata e la provincia di Taranto di 682000 persone, ma quello che non si considera o non si vuole considerare spesso nelle constatazioni e nei ragionamenti, sono i mancati arrivi ed il mancato guadagno che si toglie alle aziende che sono tutti i giorni a rischio di chiusura e che invece si potrebbero salvare ad esempio aprendo l’aeroporto di Grottaglie ai voli passeggeri di linea, che potrebbe come aeroporto raccogliere rotte che non vengono ancora collegate in Puglia quindi non si andrebbe a togliere nulla a nessuno, ma pure se fosse dovremmo essere in un libero mercato o sbaglio? Avere un interporto a Taranto per qualcuno sembra una parolaccia, o non si ha conoscenza della valenza di tale? Quindi partire dall’attivazione dei voli passeggeri già sarebbe un passo senza fare investimenti di valore, che esteticamente lascia a desiderare, ma in merito alla valenza intercontinentale la posizione e le certificazioni fa invidia ai migliori aeroporti. Ma poi avere 2 Milioni circa di turisti in più aprendo Grottaglie e Foggia, a qualcuno farebbe schifo o si tratterebbe di incrementare le economie locali?
Associazione pugliainternazionale il presidente Stefania Bellanova (progetto www.tarantoturismo.eu