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Aperta la variante di San Pancrazio S.no della Statale Lecce-Taranto

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L’Anas ha aperto alla circolazione stradale stamane la variante posta sulla Statale 7 ter che consente al traffico veicolare diretto da Lecce a Taranto (o viceversa) di evitare di attraversare il centro abitato di San Pancrazio Salentino.

Il tratto, comprensivo anche di un cavalcavia che consente di oltrepassare la via che collega San Pancrazio a Torre Lapillo, è lungo 2 km e mezzo, ed è parte del progetto di revisione che il Governo ha finanziato al fine di rendere più moderna la cosiddetta Bradanico-Salentina, la via di collegamento fra i soli due capoluoghi di provincia della Regione che, pur contigui come territorio, non sono mai stati collegati da una vera e propria superstrada a doppia carreggiata.

E continueranno purtroppo a non esserlo, visto che il finanziamento in questione, del valore di 35 milioni di euro, pur importante, prevede soltanto la costruzione di un sistema di circonvallazioni, come quella aperta oggi a San Pancrazio, che consentiranno al traffico veicolare di evitare il passaggio all’interno dei tanti centri abitati, con una riduzione parziale dei tempi ed una diminuzione dell’inquinamento all’interno dei Comuni.

Infatti, come dichiarato in una nota dai parlamentari di FI Mauro D’Attis e Andrea Caroppo, entro il 2026 è prevista la conclusione dei lavori che riguarderanno il tratto della 7 ter che interessa i Comuni di Manduria, Sava e San Marzano, fino al suo innesto all’altezza di Grottaglie sulla Statale 7, l’arteria che collega Taranto a Brindisi.

Anche questi Comuni verranno alleggeriti quindi da parte del traffico che ora li riguarda, mentre si aspetta di sapere cosa ne sarà di quelli del tratto leccese della Statale, posti dopo San Pancrazio Salentino, Guagnano e Campi.

All’inizio dello scorso anno si discusse lungamente, e vi furono vari vertici istituzionali fra la direzione di Anas ed i Sindaci delle città interessate, per capire se vi fosse spazio, come auspicato da questi ultimi, per costruire un’opera che collegasse davvero direttamente Taranto con Lecce, ma la mancanza di finanziamenti, unita a quella che Anas ha definito una valutazione del volume complessivo di traffico che interessa questa parte della Regione, avevano portato a questa soluzione compromissoria, che è meglio di nulla, certamente, ma che delude le attese dei tanti cittadini pendolari fra le due province joniche.

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