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Taranto – Vertice sul Piano Ambientale Ilva. L’esito dell’incontro e le dichiarazioni dei sindacati.

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Nella giornata di ieri si è tenuto a Roma, presso il MISE, il vertice

sul Piano Ambientale ILVA, alla presenza del Vice Ministro

Teresa Bellanova, di Arcelor-Mittal e delle sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm.

Nel corso della presentazione sono stati illustrati gli interventi

di ambientalizzazione per macro-aree per un investimento

complessivo di 1.15 Mld di euro dal 2018 fino al 2023 di cui

750 mln per il triennio 2018-2020 e 350 mln dal 2021 al 2023.

Tra gli interventi principali è prevista la copertura dei parchi minerari

(materie prime, zona coke  agglomerati) e i lavori partiranno dal 2018,

prima della presa in possesso dell’Ilva da parte di AmInvestCo.

Ulteriori investimenti saranno incentrati sul trattamento delle acque piovane

e industriali, inoltre è previsto l’impegno da parte di Arcelor alla recinzione

con barriere frangivento dei parchi minerari secondari ( Parco calcare).

Entro il mese di maggio 2020 è prevista la chiusura dei nastri trasportatori

(circa 20 km)  ed entro la fine del 2018 la chiusura e messa in sicurezza

degli edifici in cui vengono manipolate le materie prime. Illustrati gli interventi

su coke e batterie che riguardano un investimento complessivo di 226 Mln di euro,

mentre sugli altiforni investimenti per 65 Mln relativi allo smantellamento

dell’AFO3 e all’adeguamento dell’ AFO5 dopo il 2020.

Particolare attenzione al tema della salute e sicurezza nei prossimi 6 mesi

sarà presentato un piano di mappatura e rimozione dell’amianto in tutti i siti

(Taranto, Genova e Novi Ligure) attraverso un investimento di 65 mln di euro.

Per il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli: “il piano ambientale

è il perno di rinascita dell’Ilva ed strettamente legato al piano industriale

la cui sostenibilità ambientale non può avere deroghe. Ci sono risorse e strumenti

per centrare questo obiettivo, ora bisogna approfondire tutti i dettagli del piano

e accelerare al più presto gli interventi a partire dalla copertura dei parchi minerari.”

Per la FIOM- Cgil “Il piano ambientale illustrato da Arcelor Mittal,

in coerenza con il Dpcm del 30 settembre scorso, presenta due grossi limiti.

Il primo è il mancato ricorso alla conferenza dei servizi con tutti i soggetti

che hanno presentato osservazioni al piano ambientale – tra i quali

Arpa Puglia, Legambiente, Fiom e Cgil – che nei fatti ha portato al non accoglimento

delle osservazioni rilevanti presentate. Il secondo è il mancato inserimento

nel piano ambientale della valutazione del danno sanitario, peraltro previsto

dalla legge regionale, che deve essere valutato dall’Arpa Puglia,

dalle Asl delle aree a rischio ambientale e dall’Ares. Danno sanitario

peraltro previsto dall’Aia precedente.

Il confronto tra Am InvestCo, organizzazioni sindacali e governo è stato

aggiornato al prossimo 28 novembre quando si parlerà, al mattino,

di piano industriale e, nel pomeriggio, di piano ambientale.

In quell’occasione come Fiom ci riserviamo di esprimere una nostra

valutazione di merito riguardo il complesso del piano. Incontro che sarà preceduto,

il 27 novembre, da una riunione con i commissari straordinari sui processi di

ambientalizzazione ancora nelle loro competenze, attraverso l’utilizzo del miliardo e

duecento milioni confiscati dalla Magistratura.”

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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