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Coldiretti Puglia: farsa sul prezzo del grano alla Borsa Merci di Foggia

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Alla Borsa Merci di Foggia, gli agricoltori hanno denunciato che il prezzo del grano in Puglia è stato deciso senza la loro partecipazione. Coldiretti Puglia considera la seduta una “farsa” e chiede più trasparenza nella definizione delle quotazioni. L’obiettivo è ristabilire un confronto paritario tra chi produce e chi trasforma.

Per ulteriori informazioni, visita la sezione Economia e leggi anche Agricoltura in Puglia: contratti di filiera e sostegni.

Coldiretti Puglia e il prezzo del grano in Borsa Merci

Durante la seduta di Foggia, solo la parte industriale ha partecipato alla definizione dei prezzi. Gli agricoltori hanno scelto di non prendere parte ai lavori. Di conseguenza, il prezzo è stato stabilito in modo unilaterale. Coldiretti Puglia afferma che la mancata rappresentanza dei produttori apre la strada a squilibri di mercato e speculazioni. Per questo motivo, l’associazione chiede un metodo di quotazione chiaro e condiviso.

Verso una Commissione Unica Nazionale per il grano duro

Coldiretti propone di superare le borse merci territoriali e istituire una Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro. In questo modo, il settore potrebbe contare su riferimenti trasparenti e aggiornati. Inoltre, l’organizzazione richiama il decreto sulle pratiche sleali, che vieta la vendita dei prodotti agricoli a prezzi inferiori ai costi reali di produzione. In questo contesto, la CUN rappresenterebbe uno strumento stabile e imparziale.

Contratti di filiera e innovazione per il settore cerealicolo

La Coldiretti sollecita anche un aumento dei fondi destinati ai contratti di filiera pluriennali, utili a garantire redditi stabili e pianificazione produttiva. Parallelamente, l’associazione punta a rafforzare la ricerca e la tecnologia attraverso il CREA, per aumentare la resa e la sostenibilità del grano italiano. Infatti, l’innovazione è considerata un pilastro per mantenere competitiva la cerealicoltura pugliese.

Importazioni e reciprocità delle regole

Coldiretti chiede controlli più severi sulle importazioni di grano da Paesi terzi e il rispetto delle stesse norme ambientali e sanitarie imposte ai produttori italiani. D’altra parte, il mercato interno subisce la concorrenza di prodotti trattati con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese. Per questo, l’associazione insiste sulla trasparenza delle origini e sulla sicurezza alimentare.

Origine del grano e tutela del consumatore

L’associazione ribadisce la necessità di indicare in etichetta l’origine del grano utilizzato per la pasta. In conclusione, Coldiretti Puglia sottolinea che solo la trasparenza può difendere chi produce qualità e garantire al consumatore la possibilità di scegliere consapevolmente.

Fonti: Coldiretti · CREA · Normattiva – Pratiche sleali

Redazione Pugliapress

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