Cronaca

Il Sindaco di Polignano: “Non abbiamo competenze per vietare tuffi nella baia di Lama Monachile”

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“L’unica cosa che possiamo fare è aumentare la cartellonistica ma non possiamo, non avendo competenza sull’area demaniale, impedire di far arrivare le persone”.

Con queste parole Vito Carrieri, Sindaco di Polignano a Mare, commenta affranto quanto accaduto domenica nella sua città, con la morte del 23enne catanese Francesco Aronica, deceduto a seguito di un tuffo dall’altezza di 6 metri nelle acque di baia Lama Monachile, l’area più scenografica della costa polignanese.

L’Amministrazione comunale non può, sostiene il Sindaco, andare oltre a cartelli che sconsiglino le persone interessate a farlo, a gettarsi in acqua dall’alto, trattandosi di un’area marina del tutto priva di personale addetto alla sicurezza dei bagnanti. Non può insomma sbarrare l’accesso alle piattaforme dalle quali provare l’ebbrezza del lancio in quello specchio d’acqua, come tanti cittadini della zona stanno insistentemente chiedendo di fare, testimoni come sono, evidentemente, di tante azioni a dir poco avventate.

Francesco Aronica si trovava in vacanza con dei suoi amici in Puglia. Alloggiavano a Santa Cesaria Terme, ma domenica avevano deciso di fare una capatina nella suggestiva località balneare della provincia di Bari. Pur essendo un nuotatore provetto e non nuovo neppure ai tuffi, non ha evidentemente considerato, probabilmente perché non ne era a conoscenza, la profondità e le insidie del fondale marino nel punto in cui aveva scelto di lanciarsi, rimediando un trauma cranico risultato poi fatale.

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