Carne rossa o carne bianca? Nuovo studio pugliese chiarisce i rischi
Il consumo di carne bianca, in particolare di pollo, potrebbe essere meno salutare di quanto si pensasse finora. A rivelarlo è uno studio condotto dall’IRCCS “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte, pubblicato il 21 luglio 2025, che ha analizzato le correlazioni tra consumo di carne e rischio di tumori gastrointestinali.
L’indagine, coordinata dalla dottoressa Caterina Bonfiglio, ha coinvolto oltre 4.800 soggetti, rivelando che consumare carne di pollo tra i 100 e i 200 grammi settimanali aumenta il rischio di morte per tumori gastrointestinali del 35%. Un dato sorprendente, destinato a rimettere in discussione alcune credenze alimentari consolidate.
I dati dello studio sul consumo di carne bianca
Secondo quanto emerso dalla ricerca pugliese, la carne bianca non sarebbe esente da rischi. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) raccomanda un consumo massimo di 200 grammi a settimana, ma anche restando al di sotto di questa soglia il rischio di mortalità cresce sensibilmente.
Il direttore scientifico dell’IRCCS “de Bellis”, professor Gianluigi Giannelli, ha dichiarato: “Lo studio dimostra che il consumo di carne di pollo, anche sotto le quantità suggerite dalla SINU, incrementa del 35% il rischio di morte per tumori gastrointestinali, e addirittura del 100% se si superano i 200 grammi settimanali. I nostri dati sono perfettamente in linea con la nuova piramide alimentare della SINU, che colloca la carne di pollo più in alto nella scala di consumo consigliato”.
Questi risultati gettano una nuova luce sul dibattito carne rossa o carne bianca, sfatando in parte il mito della carne bianca come scelta salutare.
Carne rossa: rischio più contenuto se nei limiti raccomandati
Lo studio ha analizzato anche il consumo di carne rossa, registrando un aumento del rischio di morte del 23% solamente quando si superano i 350 grammi settimanali. “La carne rossa – ha aggiunto Giannelli – si conferma un alimento sano se consumato entro i limiti suggeriti”.
Il presidente del Civ, Enzo Delvecchio, ha commentato con soddisfazione: “Ancora una volta, grazie ai ricercatori del ‘de Bellis’, arriva un messaggio utile per la vita quotidiana dei cittadini. La nostra sanità dimostra di essere un modello virtuoso, capace di trasformare la ricerca in strumenti concreti per la prevenzione”.
Il commissario straordinario dell’IRCCS, Luigi Fruscio, ha evidenziato: “Negli anni il ‘de Bellis’ ha sviluppato una riconosciuta competenza nella promozione della dieta mediterranea, offrendo un supporto importante nella prevenzione delle malattie croniche e oncologiche”.
Conclusioni: dieta consapevole e prevenzione
Lo studio dell’IRCCS “Saverio de Bellis” offre un contributo significativo alla conoscenza alimentare, evidenziando l’importanza di un consumo moderato e consapevole sia della carne rossa sia della carne bianca. I risultati consolidano il ruolo della dieta mediterranea come strumento di prevenzione, suggerendo attenzione nella frequenza e nelle quantità di consumo delle diverse tipologie di carne.
Ulteriori studi saranno fondamentali per chiarire il ruolo degli altri alimenti e offrire ai cittadini indicazioni sempre più precise per una vita sana.
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