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Olio extravergine in Puglia: Coldiretti denuncia calo del 27% dei prezzi

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Fari accesi in Puglia sulla strategia al ribasso dei prezzi dell’olio extravergine di oliva, scesi del 27% in un anno. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che segnala il rischio di speculazioni lungo la filiera e chiede regole più forti su tracciabilità e controlli. La campagna olivicola-olearia è agli inizi e il tema è centrale per l’economia locale.

Olio extravergine in Puglia: prezzi in calo e rischio di speculazioni

Secondo Coldiretti Puglia, l’aumento di produzione nel bacino del Mediterraneo avrebbe favorito manovre speculative ricorrenti. Tra i casi richiamati, la cosiddetta “speculazione Borges”, con olio tunisino reimmesso come prodotto spagnolo per un valore superiore a 200 milioni di euro. Pur disponendo di un sistema di tracciabilità completo per l’olio, l’Italia resta scoperta sul fronte delle olive, dove non è ancora obbligatoria la registrazione dei movimenti collegata al fascicolo aziendale del produttore.

L’organizzazione propone di estendere il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) a livello europeo per garantire controlli omogenei e in tempo reale su tutta la filiera, rafforzando la trasparenza delle operazioni e la tutela del mercato.

Tracciabilità, import e ristorazione: le richieste per più controlli

Un ulteriore nodo è il “traffico di perfezionamento attivo”, che consente importazioni agevolate proprio durante la raccolta nazionale. Non si capisce perché si debba importare quando ancora non si conosce il livello della produzione interna: posticipare le importazioni eviterebbe distorsioni di mercato, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, proponendo l’introduzione del documento di trasporto elettronico per le olive, come previsto dalla legge 206/2023, e la riduzione dei tempi di classificazione degli oli.

Le speculazioni vanno contrastate anche sugli scaffali, sottolinea il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni. Una bottiglia venduta a 5 euro non copre i costi di produzione: guardare con attenzione le etichette, preferire oli 100% italiani con campagna di raccolta indicata, o acquistare direttamente da aziende olivicole e frantoi.

Capitolo ristorazione: secondo le rilevazioni richiamate, un contenitore di olio su quattro non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco previsto dalla Legge 161/2014, che contempla sanzioni e confisca del prodotto.

Redazione Pugliapress

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