Crisi idrica in Puglia, allarme per il forte calo delle risorse idropotabili
Crisi idrica in Puglia – La Puglia sta affrontando uno dei periodi più critici degli ultimi decenni sul fronte delle risorse idropotabili. Le più recenti rilevazioni regionali indicano un calo significativo sia nelle sorgenti, che oggi forniscono circa il 28% d’acqua in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni, sia negli invasi, che registrano un decremento complessivo del 61%. Una situazione che preoccupa istituzioni e operatori del settore, mentre si lavora a strategie immediate e a lungo termine per contenere l’emergenza.
L’adozione del “Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2025-2026 nel comparto potabile”, approvato a fine ottobre, rappresenta il primo intervento strutturato volto a mitigare gli effetti del deficit idrico regionale. Le piogge degli ultimi giorni hanno offerto un beneficio minimo, insufficiente però a colmare la carenza accumulata nel tempo.
Crisi idrica in Puglia: livelli delle sorgenti e invasi in forte diminuzione
Nel quadro complessivo, gli indicatori confermano una situazione ancora lontana da una condizione di sicurezza. La disponibilità della diga principale a servizio della rete potabile regionale è ormai prossima alla soglia di volume morto, mentre oltre il 70% dell’acqua distribuita deriva da fonti extraregionali, principalmente da Campania e Basilicata.
L’ente gestore del servizio idrico ha già esteso la riduzione della pressione su tutto il territorio regionale, una misura necessaria per garantire l’approvvigionamento alle comunità, seppur con minore intensità.
In caso di ulteriore riduzione della disponibilità idrica, sono previsti interventi mirati di razionamento e ulteriori abbassamenti di pressione, con l’obiettivo di mantenere stabile la distribuzione nelle aree urbane e rurali.
Strategie di mitigazione e soluzioni strutturali contro la crisi idrica
Per fronteggiare l’attuale emergenza e prevenire future criticità, sono state indicate diverse linee di intervento di carattere strutturale. Tra queste, il recupero e il riuso delle acque meteoriche attraverso sistemi di raccolta e trattamento, l’adozione di tecnologie di desalinizzazione delle acque salmastre e la manutenzione delle reti per ridurre le perdite idriche.
Importante anche il ruolo delle politiche di gestione del territorio, finalizzate a migliorare l’infiltrazione dell’acqua nel suolo e il ripristino delle falde sotterranee.
Nel breve periodo, si punta sulla diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, sul monitoraggio costante delle riserve e su campagne di sensibilizzazione per ridurre gli sprechi domestici e agricoli.
Secondo gli esperti del settore, una corretta analisi del sottosuolo, la valutazione delle potenzialità idriche e l’impatto delle infrastrutture rappresentano elementi imprescindibili per programmare interventi efficaci e sostenibili nel lungo periodo.
La crisi idrica in Puglia resta un’emergenza aperta, monitorata costantemente dalle autorità regionali e dagli enti tecnici competenti. Le prossime settimane saranno decisive per valutare l’evoluzione del quadro idrico e l’efficacia delle misure adottate, mentre continuano gli appelli a un uso responsabile della risorsa e alla collaborazione tra istituzioni, cittadini e settore produttivo.
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