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Siccità in Capitanata: allarme Coldiretti, negli invasi resta solo il 23% d’acqua

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La siccità in Capitanata si avvicina a una soglia critica per la disponibilità idrica: la diga di Occhito rischia di raggiungere il cosiddetto “volume morto”, impedendo ulteriori prelievi. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, che denuncia gli effetti devastanti della siccità sulle produzioni agricole, con temperature costantemente sopra i 35 gradi e piogge pressoché assenti da giugno.

Attualmente gli invasi della provincia di Foggia contengono solo il 23% della loro capacità totale, pari a circa 75 milioni di metri cubi d’acqua. Una soglia insufficiente non solo per le esigenze irrigue, ma anche per quelle potabili in alcune aree.

Siccità in Capitanata: invasi al limite e agricoltura in crisi

Secondo Coldiretti Puglia, la diga di Occhito – uno degli impianti più rilevanti per la raccolta dell’acqua nel nord della regione – contiene oggi appena 64 milioni di metri cubi, 13 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. Di questi, 40 milioni costituiscono il “volume morto”, tecnicamente non utilizzabile.

La situazione è particolarmente grave nel nord del Fortore, dove la stagione irrigua non è nemmeno iniziata a causa della carenza d’acqua già dallo scorso anno. La prolungata assenza di precipitazioni ha impedito anche la ricarica delle falde, con un deficit di pioggia che, nel solo mese di giugno, ha toccato l’87% nella provincia di Foggia.

Produzioni agricole compromesse: Coldiretti chiede interventi

La siccità in Capitanata sta causando gravi danni alle coltivazioni: si segnala un calo del 20% nella produzione di pomodoro, ma anche forti contrazioni per uova, latte, miele e grano. “Le stime della trebbiatura sono al ribasso rispetto alla media produttiva”, evidenzia Coldiretti.

Per fronteggiare la crisi, Coldiretti ha sollecitato l’intervento del Governo, chiedendo l’accelerazione degli aiuti per le assicurazioni agricole e una riforma del sistema di gestione del rischio. Il valore delle produzioni assicurate nel 2024 ha superato i 10 miliardi di euro, coinvolgendo circa 65.000 imprese.

Sempre secondo Coldiretti, anche nei bacini limitrofi si registrano situazioni critiche: in Basilicata, la diga di Monte Cotugno contiene solo il 39% del volume autorizzato, mentre in Irpinia il bacino di Conza è sotto di 14 milioni di metri cubi rispetto alla soglia di sicurezza.

Prospettive future per l’emergenza idrica

Le prospettive per il breve periodo restano critiche. In assenza di piogge significative, si teme il blocco totale delle forniture per usi agricoli. Coldiretti continua a monitorare la situazione e sollecita interventi strutturali, tra cui l’ammodernamento delle reti irrigue, la digitalizzazione dei sistemi di gestione idrica e investimenti in invasi interregionali.

In gioco non c’è solo la stagione in corso, ma la sopravvivenza di intere filiere agricole strategiche per l’economia del Mezzogiorno.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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