Corruzione a Taranto, l’ex direttrice del carcere sotto inchiesta
Appalti truccati, favori, e corruzione. Sembra la trama di un noir, ma è la realtà del carcere di Taranto. L’ex direttrice Stefania Baldassari è stata interdetta, mentre altre nove persone sono finite nel mirino degli inquirenti. Le accuse sono pesanti: falso ideologico, truffa, abuso d’ufficio e corruzione. Tra gli arrestati, ci sono tre figure di spicco, e altre cinque persone sono state colpite da misure interdittive.
Secondo l’inchiesta della Guardia di Finanza, Baldassari avrebbe falsificato la propria presenza sul posto di lavoro, aggirando il sistema di controllo. Non solo: avrebbe favorito una cooperativa nella gestione di un laboratorio di pasticceria all’interno del carcere. Anche un dirigente del Comune di Taranto, Carmine Pisano, è coinvolto e sottoposto a misura interdittiva.
L’indagine copre un arco temporale dal 2020 al 2022 e ha messo in luce numerose irregolarità nella gestione degli appalti. Il carcere di Taranto, dunque, si trova al centro di una bufera giudiziaria, con sviluppi che promettono ulteriori colpi di scena.

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