Taranto – Romano /Clemente, Fiom: “Leonardo Grottaglie, si predica bene e si razzola male”

A partire dal 2015 il cambio di management ha invertito il processo industriale, seppur migliorando nella fase iniziale performance e risultati commerciali ed economici, la ripresa delle lavorazioni prima affidate a ditte esterne ha comportato una drastica riduzione complessiva di occupati. A pagarne le conseguenze sono stati solo i lavoratori, non tutti però.
A partire dallo stesso anno, in cui c’è stato un picco di occupazione nello stabilimento Grottagliese, ad oggi, hanno visto perdere occupazione poco meno di un migliaio di lavoratori.
Leonardo non ha condiviso con le parti sociali i criteri per i quali un lavoratore invece che un altro, di una ditta piuttosto che di un’altra avrebbe continuato a lavorare e perché. Così come sono avvenuti precedentemente gli affidamenti a ditte esterne, allo stesso modo sono avvenute e stanno avvenendo le assunzioni ed i licenziamenti.
La Fiom ha, sin dal principio, ha lottato per applicare criteri oggettivi di anzianità lavorativa e carichi familiari, ma l’azienda non ha mai condiviso la nostra proposta e con il tempo stiamo capendo il perché: perché c’era da interrompere i rapporti con le ditte, ma con i dovuti “Riconoscimenti da elargire in stile prima Repubblica”, a seconda del peso e dell’influenza che queste hanno all’interno del sito.
Non si sta tenendo conto di nulla: professionalità acquisite lasciate fuori ai tornelli ed in più la collocazione all’interno dello stabilimento dei “fortunati” non tiene conto di logiche industriali, a danno ovviamente delle performance produttive dello stabilimento.
In tutte le sedi, anche istituzionali (Regione Puglia), Leonardo non ha mai dichiarato di fare assunzioni di nuovo personale a Grottaglie, invece nei fatti si sta verificando il contrario, smentendosi per l’ennesima volta ed aggirando il confronto. Peraltro in presenza di centinaia di lavoratori somministrati che andrebbero stabilizzati urgentemente.
A Grottaglie non si fanno assunzioni conformi al più grande gruppo industriale italiano a partecipazione pubblica, ma ormai vengono fatte a gestione familiare – clientelare
Il concetto di Relazioni Industriali è molto aleatorio, in assenza delle quali risulta complicato spiegare a chi si trova disoccupato da un giorno all’altro il perché.
La Fiom non esclude una mobilitazione di massa che coinvolga tutti i lavoratori fuoriusciti da tutte le ditte del perimetro Leonardo e dalle agenzie di somministrazione dal 2015 ad oggi, coinvolgendo anche i lavoratori diretti, auspicando altresì la ripresa di corrette relazioni industriali.
Giuseppe Romano , Segretario Generale Fiom-Cgil Taranto
Roberto Clemente, Segretario di Settore
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