BAT- Canne della battaglia, l’ennesima sconfitta.
Errare è umano, perseverare è diabolico ed il turista malcapitato paga il prezzo di questo adagio. Giusto una settimana fa il grande scandalo (a giudicare dal clamore mediatico sollevato) della chiusura, il giorno di ferragosto, del sito archeologico di Canne della Battaglia. Subito dopo l’amara constatazione c’è stata una vera e propria pioggia di articoli, prese di coscienza, analisi con identificazione delle rispettive colpe. Roba da manuale Cencelli verrebbe da dire però con il senno di poi. E già perché domenica scorsa il sito era chiuso ancora una volta. Poco conta che siamo ad Agosto e la Puglia è piena di turisti, poco davvero conta. La cosa ancora più risibile è che nella vicina città di Barletta è stata organizzata una mostra con importanti reperti archeologici dedicata proprio ad Annibale vincitore a Canne. Ed allora la domanda viene spontanea. Che cosa è successo? Qualcuno attribuisce la colpa al fatto che il Polo Museale della Puglia (dipendente dal MiBACT) cui afferisce il sito archeologico non sia ancora completamente operativo. Potrebbe essere. L’aspetto più interessante è invece l’esistenza di questa prestigiosa mostra inaugurata addirittura alla presenza del sottosegretario del MiBACT Antimo Cesaro. In un paese normale gli organizzatori della mostra su Annibale che proprio a Canne sconfisse i Romani si sarebbero adoperati perché fra evento espositivo e sito ci fosse un collegamento tale da garantire una offerta culturale unica in cui cioè, almeno, era certa l’apertura del sito in contemporanea con la mostra. Ed invece niente. I tempi di reazione in Italia sono elefantiaci esattamente come gli animali che il noto cartaginese portò con sé in Italia. Abbiamo perso l’ennesima battaglia (della cultura). Se non cambiano gli uomini, anzi meglio, le teste questo paese non cambierà mai.
Fabio A. Grasso