Montemesola (TA) – In arrivo per i cittadini gli auguri di Buon Na..Tasse!
I membri del Partito dei Comunisti Italiani di Montemesola, sezione “Michele Sgobio”, hanno intitolato il loro manifesto “Happy Christ-tass”, e si riferiscono alle quietanze di pagamento relative alla Tarsu e alla Tasi (quest’ultima in scadenza dopodomani), che i cittadini di Montemesola hanno ricevuto in questi giorni. Si tratta di cartelle che i Comunisti hanno definito “pazze”, e che come ogni anno, giungono proprio a ridosso del Natale, con cifre non proprio modeste. Come scrive appunto il PdCI, che vede in consiglio comunale due consiglieri all’opposizione, «in molti casi si tratta di tasse già pagate o di situazioni contestate e già chiarite negli anni passati». I comunisti lamenterebbero addirittura, casi di tasse già liquidate dai cittadini cui sono intestate, e che vengono nuovamente contestate al coniuge.
Si legge ancora nel volantino «Tutto ciò costringe i montemesolini tutti gli anni a ricercare tra i propri documenti le ricevute, e a trovare il tempo e il modo di incontrare il tesoriere, il funzionario o l’amministratore di turno per chiarire nuovamente la propria posizione». Ma la realtà dei fatti dice tutt’altro. L’accertamento e la richiesta di pagamento arrivano da parte dell’ufficio tributi del Comune di Montemesola e a firma del responsabile del servizio, ma in caso di chiarimento, per eventuali errori o imprecisioni, la risposta dei funzionari è quella di rivolgersi alla So.ge.t, la società incaricata dal comune per la riscossione dei tributi, e che riceve solo il giovedì dalle 9.00 alle 13.00, in quanto sono loro ad effettuare l’accertamento e a disporre dell’opportuno sistema di verifica. E questo ci è stato proprio detto da un funzionario.
La nota del PdCI continua: «in tutto questo, ovviamente, ci sono contribuenti che pur avendo già fatto i versamenti, non trovano le ricevute; anziani che si spaventano e magari pagano nuovamente quanto già versato, oppure eredi che non trovano più la documentazione dei parenti defunti e sono quindi costretti a sborsare somme non dovute».
Di seguito il manifesto integrale