La canapa indiana della camorra a Grottaglie: sequestrati terreni
La ragnatela del narcotraffico camorristico si è espansa sino ad alcuni terreni nell’agro di Grottaglie. Sono stati infatti sequestrati, nella giornata di ieri, terreni agricoli (10.000 metri quadri totali) dove gruppi criminali legati alla camorra realizzavano coltivazioni di canapa indiana destinata al narcotraffico.
L’operazione, la cui notizia è stata diffusa da alcuni siti di informazione locale, è stata portata a termine dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, che ha eseguito un’ordinanza di custodia, emessa del Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda Partenopea, nei confronti di 17 persone, di cui 13 in carcere e 4 ai domiciliari, accusate di far parte di sodalizi criminali finalizzati sia alla produzione che alla coltivazione della canapa indiana e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La Finanza ha accertato che tali organizzazioni avevano le loro basi operative a Torre del Greco, Casola di Napoli, Lettere, Torre Annunziata e relazioni con narcotrafficanti olandesi e venezuelani. Inoltre, dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Castellamare di Stabia, è emerso che per realizzare la coltivazione della canapa si utilizzavano terreni, anche demaniali, sui Monti Lattari ma anche nella Piana del Sele, a Canosa di Puglia e a Grottaglie. Tali gruppi criminali avevano rapporti con alcuni clan camorristici della provincia napoletana, tra cui i Gargiulo di Lettere, i Cuomo di Casola di Napoli, i Gionta di Torre Annunziata, gli Esposito di Santa Maria la Carità, i Falanga di Torre del Greco.
Diversi sono stati infine gli arresti in flagranza e i sequestri. Tra questi ultimi si contano 3 kg. di cocaina, 150 kg. di marijuana, 250 g. di hashish, 10.000 semi di marijuana e vaste piantagioni di marijuana corrispondenti a 25.000 piante di canapa (6 tonnellate totali) per un valore complessivo di 20 milioni di euro.
Ciro Elia
Immagine di repertorio