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Terreno agricolo in Puglia: valore in crescita del 1,7% trainato dagli agricoltori professionali

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Terreno agricolo in Puglia in aumento dell’1,7% nel 2024, con valori fondiari che superano l’inflazione generale dell’1%. È quanto emerge dall’analisi elaborata dal CREA, diffusa da Coldiretti Puglia, che evidenzia un mercato dei terreni stabile e reattivo nelle aree più produttive della regione, mentre restano criticità in zone colpite da fenomeni fitosanitari e climatici.

Terreno agricolo in Puglia: andamento del mercato e aree più dinamiche

I dati indicano una crescita dei prezzi soprattutto nel Tavoliere, nelle colline cerealicole e negli oliveti del Barese e del Foggiano, aree caratterizzate da elevate rese produttive e buona meccanizzazione. In controtendenza, invece, i vigneti da vino e le autorizzazioni al reimpianto registrano una contrazione dei valori.

Situazione articolata per gli oliveti: a nord della regione i prezzi crescono grazie alla tenuta del comparto olivicolo, mentre nel Salento, ancora segnato dagli effetti della Xylella, i valori rimangono bassi pur mostrando lievi segnali di ripresa legati ai nuovi reimpianti. Tuttavia, secondo Coldiretti, i fondi pubblici disponibili risultano ancora insufficienti rispetto al fabbisogno reale.

Compravendite spinte da agricoltori professionali e nuovi investitori

Coldiretti segnala che le compravendite di terreno agricolo in Puglia sono trainate soprattutto da agricoltori professionali interessati ad ampliare l’azienda e migliorarne la redditività, affiancati da investitori non agricoli alla ricerca di alternative ai mercati finanziari. Anche i bandi del PSR hanno contribuito a dare impulso al mercato.

Il CREA evidenzia come il capitale fondiario mostri una maggiore capacità di resistenza ai fenomeni congiunturali, rafforzato dalla centralità dell’agricoltura in un contesto di crisi economica e instabilità internazionale. La crescita dei valori riguarda principalmente i terreni produttivi e facilmente meccanizzabili, mentre diminuiscono i prezzi delle superfici marginali.

A livello nazionale, la superficie media aziendale resta poco superiore agli 11 ettari, rendendo più oneroso per i giovani il percorso di ingresso nel settore. La scarsa disponibilità di terra rappresenta uno dei principali ostacoli alla nascita di nuove imprese agricole, soprattutto per gli under 35 provenienti da altri settori.

Conseguenze rilevanti derivano anche dal cambiamento climatico: cresce l’interesse per terreni irrigabili e per aree meno esposte a rischi idrogeologici, mentre continua l’attenzione verso produzioni innovative rese più competitive anche grazie alle misure del PNRR e alle nuove tecniche genetiche.

La nuova edizione della Banca Nazionale delle Terre Agricole

Nel 2024 ha preso avvio l’ottava edizione della Banca Nazionale delle Terre Agricole (BTA), gestita da ISMEA per valorizzare il patrimonio fondiario pubblico e favorire nuovi investimenti nel settore. In Puglia sono messi in vendita 1.019 ettari, con agevolazioni dedicate ai giovani agricoltori. L’obiettivo è favorire l’ingresso di nuove generazioni nel settore primario e contrastare la fuga di competenze.

La BTA si articola in un lotto permanente, sempre accessibile, e in un lotto periodico con una procedura in due fasi: la presentazione della manifestazione di interesse e, successivamente, l’invio dell’offerta economica per la partecipazione alla selezione competitiva.

Coldiretti Puglia sottolinea la necessità di sostenere il ritorno alla terra, riducendo gli ostacoli burocratici che frenano la nascita di nuove imprese agricole e valorizzando un settore capace di generare occupazione e crescita professionale anche in scenari complessi.

Redazione Pugliapress

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