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Riforma elettorale regionale, proposta ferma in commissione

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La riforma elettorale regionale resta ferma da oltre un anno. Le ultime consultazioni hanno riportato alla luce criticità già note. La proposta di modifica, presentata più volte, non ha ancora superato l’esame preliminare della commissione. Il tema resta centrale perché incide sulla rappresentanza dei territori e sulla distribuzione dei seggi.

Riforma elettorale regionale: la proposta ancora bloccata

La riforma elettorale regionale nasce con l’obiettivo di correggere squilibri nella ripartizione dei seggi e migliorare l’accesso al Consiglio. Il testo prevede nuovi criteri territoriali, una soglia di sbarramento più bassa e l’introduzione del supplente in caso di nomina ad assessore. Diversi gruppi consiliari hanno espresso interesse per il progetto, ma la proposta non è ancora arrivata in aula per la discussione.

Il confronto politico ha rallentato l’iter. Le posizioni interne ai gruppi risultano spesso distanti e questo ha contribuito allo stallo. Nel frattempo, l’attuale sistema elettorale continua a generare contestazioni per via delle differenze tra circoscrizioni. In alcune province, la distribuzione dei seggi non rispecchia il reale peso demografico.

Criticità del sistema attuale e punti della riforma

Le principali criticità riguardano la ripartizione dei seggi tra territori con popolazioni molto diverse. In alcuni casi, candidati con poche preferenze superano altri più votati in circoscrizioni differenti. La riforma elettorale regionale propone un modello più proporzionale per ridurre queste distorsioni. L’obiettivo è evitare nuovi ricorsi e contestazioni.

Le modifiche prevedono anche l’abbassamento della soglia di sbarramento dal 4% al 2,5%. Questo favorirebbe una maggiore presenza delle liste minori. Il testo include inoltre una procedura più semplice per il subentro dei consiglieri nominati assessori. Nonostante ciò, la proposta non è stata inserita tra le priorità del Consiglio.

Le ultime sedute si sono concentrate su altri provvedimenti. La revisione della legge elettorale, in vigore da oltre quindici anni, resta così in sospeso. Le richieste di aggiornamento arrivano da più parti, ma manca ancora una decisione definitiva sul calendario dei lavori.

La revisione del sistema elettorale rimane un tema aperto. Le prossime scadenze potrebbero riportarlo rapidamente al centro del dibattito. Al momento, però, non esistono date ufficiali per l’esame in commissione. La proposta rischia di restare ferma ancora a lungo senza un accordo tra i gruppi consiliari.

Redazione Pugliapress

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