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Immigrazione clandestina a Foggia: scoperto falso Caf per nulla osta illegali

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La Polizia di Stato di Bologna ha smantellato un sistema che favoriva l’immigrazione clandestina a Foggia e in altre province italiane. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato a otto misure cautelari. Gli investigatori hanno ricostruito un meccanismo basato su domande di nulla osta false, presentate attraverso un Caf inesistente.

Immigrazione clandestina a Foggia: come funzionava il falso Caf

Secondo le indagini, il gruppo gestiva centinaia di richieste irregolari. Le domande venivano inoltrate tramite procedure digitali e modelli cartacei. In questo modo gli stranieri ottenevano l’ingresso in Italia grazie a documenti falsificati. Inoltre, gli organizzatori chiedevano somme tra 3.000 e 10.000 euro, variabili in base alla provenienza delle persone coinvolte.

Gli accertamenti hanno permesso di individuare circa 500 domande irregolari. Queste richieste interessavano tre province: Bologna, Foggia e Milano. La modalità operativa era sempre la stessa: creazione di documentazione falsa e invio delle pratiche come se provenissero da un Caf regolare.

Le indagini e le misure adottate dalle autorità

Gli investigatori hanno raccolto prove attraverso intercettazioni, verifiche amministrative e controlli sui documenti. Grazie a queste attività è stato possibile delineare la struttura del gruppo e il suo modo di operare. Così sono scattate diverse misure cautelari, tra cui carcere, arresti domiciliari e obbligo di firma.

Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno sequestrato computer, modulistica falsa e materiale utile all’inchiesta. Le analisi proseguiranno anche nei prossimi giorni. Le autorità vogliono infatti verificare se il sistema abbia coinvolto ulteriori persone o altri territori.

Intanto, gli investigatori continuano a monitorare eventuali tentativi di riprodurre lo stesso meccanismo. L’obiettivo è evitare nuove attività legate all’immigrazione clandestina a Foggia e nelle altre aree citate nell’indagine. Ulteriori aggiornamenti sono previsti nelle prossime settimane.

Redazione Pugliapress

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