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BRUNO BRINDANI, MASSAGGIATORE STORICO DEL TARANTO: “UN PEZZO DI CUORE È SEMPRE ROSSOBLÙ”

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Non è tarantino di origine ma sette anni nelle vesti di massaggiatore hanno contornato la sua carriera in riva ai Due Mari, in aggiunta alla scoperta di un certo Erasmo Iacovone. Oggi è un pensionato di 73 anni nella sua Mantova e vive una vita in solitaria a causa di alcune vicende spiacevoli personali quali la separazione dalla moglie (tarantina doc) e la scomparsa prematura della sua compagna. Non è facile parlare con Bruno Brindani, icona storica della società dal 1975 al 1982, ma alla luce di una amicizia che ci lega da anni lo fa con piacere.

“Non vivo un momento facile e me ne scuso, ma purtroppo ho vissuto situazioni personali molto delicate anche di salute. Ho deciso da tempo di chiudere uno studio privato qui nella mia città di origine in cui esercitavo la libera professione perché non avevo più stimoli. Oggi mi dedico a questa vita un po’ amara, visto che ho anche i figli lontani (e quattro nipoti), cercando di distrarmi al meglio. I tempi sono peggiorati in tutto, uno pensa che la Lombardia sia la terra dalle uova d’oro, forse lo era vent’anni fa. Adesso invece anche qui si fatica a lavorare”.

Figlio d’arte, papà Aldo storico massaggiatore dei virgiliani, e l’amicizia fraterna con Iaco.

“Nominare Erasmo mi fa venire un colpo al cuore. Ogni volta che ripenso a quel fattaccio sto male e vissi mesi orribili anche da voi. Fui io a segnalarlo alla società oltretutto, a volte mi domando se feci bene. Ma coi se ed i ma si fa sempre poco, il destino purtroppo fu così, amen”.

Brindani ricorda anche Spanio e Panizza, “due degne persone di cui ho splendidi ricordi”. E Taranto dal 1979 vive da sempre tormenti calcistici e non solo.

“Ho vissuto quell’epoca da Fico a Carelli e poi le successive. Purtroppo quando stanno troppi galli nel pollaio non fa mai giorno. Nel 1982 decisi di andare via, avevo anche capito che il mondo del calcio cominciava a non piacermi più. Avevo una buona proposta dall’Ascoli in serie A ma la declinai, forse sbagliai ma alla fine decisi di mettermi in proprio qui a Mantova”.

Oggi si milita in Eccellenza.

“Nel calcio servono gittate economiche forti e solide. Se non le hai sei fuori. Il Mantova anni fa sfiorò la serie A con un presidente che sembrava Paperon de’ Paperoni e che oggi invece vive difficoltà economiche. Ma ormai oggi le società di calcio sono tutte multinazionali estere. Sono in pochi ad avere la cultura artigianale di una volta”.

Brindani ricorda con affetto i compagni di vita tarantina: Capra, Listanti, Giovannone, Sergio e Antonio D’Angelo.

“Persone di una umanità unica come poche. Mando un bacio al cielo al grande Sergio e ricordo con commozione Antonio D’Angelo, figura di serietà e garbo che purtroppo come Iaco ha pagato il destino della strada”.

Il Bar Cubana, storico ritrovo del tifo rossoblù, oggi non esiste più.

“Mi dispiace davvero perché era un ritrovo passionale di tifosi quotidiano. Ricordo lo striscione allo stadio e la struttura del Salinella coi tavoloni dei tubi Innocenti che erano una paura per tutti quando si saltava collettivamente. Un tifo di una calorosità unica che incuteva timore agli avversari. Ora lo stanno ristrutturando per i Giochi del Mediterraneo, ottima scelta, ma la città deve dare il suo apporto alla squadra e riportarla dove le compete”.

E sul futuro:

“Niente, solo che la salute mi assista e mi faccia vivere sereno. Ho fatto molte maratone, amo correre da sempre anche se due anni fa ho subito un delicato intervento al cuore ed ho dovuto smettere. State vicini ai colori rossoblù che sono il grande amore della città e che devono tornare in alto. Io resto sempre un tifoso del Taranto, ho sposato una vostra concittadina, mi sono nati i figli da voi. Per cui mi sento un po’ un figlio dei Due Mari. Molti dipingono i settentrionali razzisti, posso garantirvi che invece molti lombardi amano il meridione e le sue bellezze. Ed io da voi sono stato benissimo ed un pezzo di cuore è tutto tarantino”.


GUGLIELMO DE FEIS

Francesco Leggieri

Giornalista pubblicista. Collaboratore, a vario titolo, di altre redazioni sportive di giornali, radio e televisioni nazionali. Esperto di attività Audiovisive, fotografiche e cinematografiche (diploma don Orione di Roma 1985). Presentatore televisivo e radiofonico per varie emittenti locali e di eventi anche a carattere nazionale. Scrittore. E' in uscita il suo terzo libro. Esperienza nelle attività di pubbliche relazione in ambito militare.

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