GIUSEPPE NOVELLINO: “TARANTO-MASSAFRA DERBY IN ECCELLENZA? UNA VOLTA ERA LA PARTITELLA DEL GIOVEDÌ…”

dì Guglielmo De Feis
È un doppio ex in casa rossoblù e giallorossa della Tebaide, avendo vestito entrambe le casacche e chiuso la carriera proprio a Massafra nel 1992, a 33 anni. Oggi Giuseppe Novellino vive a Pulsano, dove ha stabilito la sua residenza definitiva: la moglie Rosanna è originaria della cittadina, e con lei ha avuto quattro figli e due nipoti. Le sue giornate scorrono tra la scuola calcio al campo comunale e l’autolavaggio all’ingresso del paese.
Fratello minore del più noto Walter, Giuseppe è nato a San Paolo del Brasile ma ha radici irpine, precisamente a Montemarano. Conosce bene l’Eccellenza, categoria in cui ha allenato proprio il Massafra, ultima tappa della sua carriera in panchina.
“Ho scelto da tempo di chiudere con la panchina perché questo è un calcio pieno di fattori poco normali e logici. Preferisco dedicarmi alla scuola calcio e all’autolavaggio, che era anche l’attività di mio padre a Milano. Oggi il mondo del pallone non è più un ambiente sano: troppe dinamiche discutibili in ogni categoria. A 66 anni ho deciso di trasmettere i miei valori ai giovani e occuparmi della mia famiglia.”
Sulla situazione attuale del Taranto, non nasconde l’amarezza:
“Vedere il Taranto in Eccellenza è assurdo, ma vivendo qui da 43 anni non mi meraviglio. Dirigenze che cambiano in continuazione, zero progettualità, un saliscendi continuo.”
E sullo stadio “Italia” di Massafra, oggi casa provvisoria dei rossoblù:
“Il pubblico massafrese è passionale come quello tarantino. Faccio i complimenti alla cittadina della Tebaide per l’accoglienza. In Eccellenza non ti regala niente nessuno, ogni partita è una battaglia.”
Novellino è cresciuto nel vivaio del Torino, che definisce “una scuola di vita”:
“Chi veste la maglia granata deve sentirsi onorato. Ho giocato con Giacomo Ferri, fratello dell’interista Riccardo, mio fraterno amico. Sono un figlio del Filadelfia e ne vado fiero.”
Ha collezionato sei presenze in Serie A con la Fiorentina di Carosi e De Sisti:
“Siamo diversi, io e Walter. Lui più diplomatico, io più istintivo. Ma a Firenze ho imparato tanto: Antognoni, Galli, Bertoni, Mazzarri (con cui dividevo la stanza), gente di spessore. De Sisti è stato un grande maestro, così come Carosi, che già allora proponeva calcio innovativo.”
Poi il passaggio a Taranto, con quella Serie B sfumata nella famosa “corrida” di Salerno:
“Eravamo forti e meritavamo la promozione. Ma tra problemi societari e arbitraggi discutibili (il rigore al ‘Vestuti’, l’espulsione da parte di Coppetelli), ci è stata negata. 45 punti non bastarono, incredibile.”
Infine, la chiusura della carriera a Massafra:
“Una bella parentesi, anche se avevo perso gli stimoli. Ho allenato il settore giovanile del Taranto e poi chiuso con la prima squadra proprio a Massafra. Pensare oggi a un derby tra queste due città fa effetto: una volta era la partitella del giovedì. Ma i tempi cambiano. Ora Taranto deve ricostruire con serietà e progettualità, anche in vista del nuovo stadio.”
Oggi Novellino si dedica con passione alla scuola calcio, insieme alla moglie e al figlio Walter (omonimo dello zio). Le tre figlie, ex calciatrici, hanno preso altre strade: una di loro è entrata nell’Esercito.
“Seguo Taranto e Massafra da spettatore neutrale. Ho scelto così e non me ne pento. Nella vita i cicli si aprono e si chiudono. Oggi preferisco svezzare giovani e gestire l’autolavaggio. Fare l’allenatore oggi è troppo precario, servono basi economiche solide.”
Guglielmo De Feis

Giornalista pubblicista. Collaboratore, a vario titolo, di altre redazioni sportive di giornali, radio e televisioni nazionali. Esperto di attività Audiovisive, fotografiche e cinematografiche (diploma don Orione di Roma 1985). Presentatore televisivo e radiofonico per varie emittenti locali e di eventi anche a carattere nazionale. Scrittore. E’ in uscita il suo terzo libro. Esperienza nelle attività di pubbliche relazione in ambito militare.




