Agricoltura in Puglia: saldo imprese in attivo nonostante costi e clima instabile
È in attivo il saldo delle imprese agricole in Puglia (+0,23%) nel terzo trimestre 2025, in controtendenza rispetto alla lieve flessione nazionale. Nonostante l’aumento dei costi di produzione e l’instabilità meteo, l’agricoltura in Puglia conferma resilienza e capacità competitiva secondo un’analisi regionale su dati Movimprese.
Resilienza dell’agricoltura in Puglia e segnali di tenuta
Il lieve incremento del numero di aziende agricole iscritte in regione (73.685 realtà registrate) indica una tenuta del comparto, nonostante un contesto condizionato dall’aumento dei prezzi dei fattori produttivi, dall’erosione dei margini e dagli effetti del clima irregolare sui raccolti. Il dato suggerisce che la struttura produttiva locale continui a presidiare le filiere, dalla cerealicoltura all’olio, dall’ortofrutta alla zootecnia, contribuendo all’occupazione e al valore aggiunto territoriale.
Sul piano economico, le aziende hanno puntato su efficienza, diversificazione colturale e maggiore attenzione alla gestione del rischio, inclusi strumenti assicurativi e pratiche agronomiche adattive. In questa cornice, agricoltura in Puglia significa anche investimenti in innovazione e processi di qualità per rispondere alla domanda interna ed estera.
Misure proposte: fiscalità, lavoro e sostegno ai giovani
Gli operatori del settore evidenziano la necessità di interventi mirati su fiscalità e lavoro, con particolare attenzione alla manodopera giovanile. Tra le ipotesi discusse rientrano conferme o estensioni di agevolazioni sui redditi agricoli, forme di detassazione del lavoro e soluzioni che possano alleggerire l’onere contributivo nei primi anni di impiego per favorire l’ingresso delle nuove generazioni.
L’obiettivo è rafforzare la liquidità delle aziende, stabilizzare i rapporti di lavoro e sostenere scelte di vita e di impresa nelle aree rurali. Tali misure, insieme a programmi di formazione tecnica e digitale, puntano a migliorare la produttività e a rendere più attrattivo il settore per i giovani.
Internazionalizzazione, transizione 4.0 ed energia
Le strategie suggerite includono il potenziamento dell’internazionalizzazione per valorizzare le filiere del Made in Italy agroalimentare, con azioni sui mercati consolidati e apertura verso quelli emergenti. In parallelo, si richiede la proroga e il rafforzamento degli strumenti per la trasformazione digitale e la transizione 4.0, oltre a un ampliamento delle misure per mitigare il costo dell’energia a carico delle imprese agricole.
Tra i fronti di sviluppo figurano anche l’enoturismo e l’oleoturismo, con possibili estensioni a comparti affini, e la stabilizzazione di strumenti per il lavoro occasionale in agricoltura, dopo gli esiti positivi della fase sperimentale.
Prospettive: stabilità, innovazione e competitività
Il saldo positivo segnala che l’agricoltura in Puglia mantiene un ruolo centrale per l’economia regionale. La combinazione di politiche mirate, investimenti in innovazione e tutela del reddito potrà consolidare la crescita, accrescendo stabilità e competitività delle filiere. Nei prossimi trimestri saranno determinanti l’evoluzione dei costi energetici, le condizioni climatiche e l’adozione di strumenti efficaci per la
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