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Produzione di miele in Puglia: crisi e rilancio del settore apistico

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Guardiamo il passato per “RI” COSTRUIRE un futuro florido e vivo

La produzione di miele in Puglia, settore da sempre sinonimo di qualità e biodiversità, sta attraversando una fase di profonda difficoltà. Negli ultimi anni, il comparto apistico ha registrato un calo significativo dovuto al cambiamento climatico, alla riduzione delle fioriture e all’aumento dei costi di gestione. Un fenomeno che mette a rischio la sopravvivenza di molte piccole aziende e la tutela dell’ambiente regionale.

Le criticità della produzione di miele in Puglia

Il cambiamento climatico rappresenta una delle principali cause della crisi. L’alterazione delle stagioni, con estati siccitose e primavere instabili, ha ridotto drasticamente la durata e l’intensità delle fioriture, compromettendo la raccolta del nettare.

Anche l’uso intensivo di pesticidi e pratiche agricole poco sostenibili contribuiscono al declino: i diserbi e la rimozione della vegetazione spontanea nei frutteti mettono in pericolo gli insetti impollinatori, in particolare le api, con effetti drammatici sulla produttività.

Un ulteriore fattore critico è l’importazione di miele a basso costo e di dubbia provenienza, che esercita una concorrenza sleale nei confronti dei produttori locali. A ciò si aggiunge l’aumento dei costi di conduzione degli alveari, carburante e nutrizione artificiale, che spesso non trova compensazione nei prezzi di vendita al pubblico.

In Puglia si contano circa 1.400 apicoltori e oltre 60.000 alveari. La produzione 2023 ha registrato un calo del 30-40% rispetto alla media storica, con numerose chiusure di piccole aziende incapaci di sostenere le nuove difficoltà del settore.

Strategie per il rilancio della produzione di miele pugliese

Per rilanciare la produzione di miele in Puglia servono interventi concreti e coordinati. Innanzitutto, è necessario tutelare la biodiversità, promuovendo pratiche agricole biologiche e riducendo l’uso di sostanze chimiche. La semina di fioriture utili agli impollinatori e la valorizzazione della flora spontanea rappresentano strumenti fondamentali per favorire un ecosistema equilibrato.

Occorrono inoltre incentivi statali e regionali per sostenere i piccoli produttori, coprendo i costi di gestione e compensando le perdite dovute a siccità e fitofarmaci. Parallelamente, è indispensabile investire in ricerca e innovazione, attraverso la collaborazione con università e centri scientifici per sviluppare metodologie di allevamento resilienti e tecniche di analisi della qualità del miele.

Infine, è essenziale promuovere un consumo consapevole, incoraggiando i cittadini a scegliere miele locale, tracciabile e di qualità certificata. La valorizzazione territoriale deve diventare parte integrante della strategia di rilancio, facendo del miele pugliese un simbolo dell’identità rurale e ambientale della regione.

Un futuro sostenibile per l’apicoltura pugliese

Il miele non è soltanto un alimento, ma il riflesso di un ecosistema sano e produttivo. Difendere la produzione apistica in Puglia significa salvaguardare la biodiversità e un modello agricolo sostenibile, radicato nel territorio e capace di creare valore per le comunità locali.

L’associazione ALPAA Puglia richiama l’attenzione sulla necessità di un’azione collettiva che coinvolga istituzioni, produttori e cittadini. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile contrastare l’abbandono delle campagne, sostenere la filiera locale e garantire un futuro florido e vivo alla produzione di miele in Puglia.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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