CronacaFoggia e provincia

A un anno dalla scomparsa nessuna novità sulla scomparsa di Gennaro Fiscarelli da Cerignola

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Un caso simile a tanti altri dei quali, purtroppo, le cronache provenienti dal Gargano e dintorni ci hanno abituati, nel corso degli anni, a leggere ripetutamente, quello della scomparsa un anno fa, nel giorno del suo compleanno, del 32enne di Cerignola Gennaro Fiscarelli.

Era la notte fra il 5 ed il 6 ottobre del 2024, Gennaro era uscito con un suo amico per recarsi alle iniziative della “Festa dello sport”, organizzata dall’Amministrazione comunale della città famosa, fra le altre cose, per aver dato i natali a Giuseppe Di Vittorio. Una città, com’è noto, tanto importante nell’economia della provincia di Foggia per la sua centralità, per la vastità del suo territorio, per il tessuto agricolo che la caratterizza, ma anche per essere il centro di provenienza di bande specializzate nell’organizzare rapine armate a furgoni portavalori.

La mattina seguente alla sua scomparsa, l’auto della quale disponeva, una Fiat Bravo, fu ritrovata bruciata all’estrema periferia di Cerignola. Nelle sue immediate vicinanze, gli inquirenti rinvennero pure il suo telefono cellulare ed una felpa non sua. I reperti sono stati poi consegnati ai Ris di Roma per analisi accurate.

Ovviamente, in un simile scenario, nel quale peraltro non c’è stato alcun avvistamento di Gennaro in vita successivo alla notte della sua scomparsa, né qualche indicazione, sia pure anonima, di cosa potrebbe essergli accaduto, i presagi non possono che essere dei più nefasti, anche alla luce, come si diceva prima, dell’andamento di svariati casi di cronaca che hanno caratterizzato la provincia negli anni passati, ma anche altre zone della Puglia frequentissimamente, sia pure in anni più remoti, basti pensare a quanto faceva la SCU nel Salento.

Ciò che non torna è tuttavia il fatto che Gennaro Fiscarelli fosse non solo incensurato ma anche che, come giura sua madre, egli non avesse alcuna frequentazione pericolosa. Cosa gli è accaduto allora quella notte fatale del suo trentaduesimo compleanno?

Del suo caso si è occupato più volte anche la trasmissione Chi l’ha visto?, alla quale la madre Giuseppina, coadiuvata dall’encomiabile associazione Penelope, un punto di riferimento a livello nazionale per tutti i familiari delle persone scomparse, ha rivolto un disperato appello affinché chi sa qualcosa sulla sorte di suo figlio si faccia avanti. Solo questa situazione di terribile assenza di notizie, anche della più terribile delle verità, è del resto peggiore della morte di una persona cara.

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