Scoppia la polemica a Ballando: Selvaggia Lucarelli contro Beppe Convertini
Selvaggia Lucarelli contro Beppe Convertini: a Ballando con le Stelle scoppia l’ennesima polemica.

Il solito copione: la giudice che vive di polemiche e un programma che alimenta il teatrino
Scoppia la polemica a Ballando con le stelle. Protagonista, ancora una volta, Selvaggia Lucarelli.
Questa volta il bersaglio è Beppe Convertini, definito con battute che odorano di sminuimento: l’“uomo medio”, colui per cui – a detta sua – non ci si sarebbe mai aspettati una difesa.
Un copione già scritto: non conta la danza, non contano le performance, conta la polemica che garantisce visibilità a chi, per undici mesi l’anno, sparisce dalle cronache se non per qualche pettegolezzo.
Beppe Convertini non è certo l’ultimo arrivato: conduttore affermato, volto televisivo riconosciuto, simbolo di professionalità e garbo.
Colpirlo con frasi gratuite sa tanto di strategia: scegliere bersagli che non possono ribattere con la stessa forza mediatica.
Convertini ha una carriera costruita sulla sostanza, mentre c’è chi la carriera la tiene in piedi a colpi di provocazioni. Ed è qui che la vicenda diventa emblematica.
La Lucarelli non è nuova a questo copione. Nel tempo ha preso di mira Carolyn Smith, con battibecchi che hanno sconfinato fuori dallo studio.
Ha avuto scontri con Sonia Bruganelli, è arrivata a stroncare Nancy Brilli definendola “legnosa” e “indegnata a danzare”.
Ogni anno il suo bersaglio cambia, ma il fine resta sempre lo stesso: far parlare di sé. Perché senza Ballando, di Selvaggia Lucarelli non si sente più nulla.
Non dimentichiamo poi Mariotto, altro protagonista delle sceneggiate: un anno se ne va, l’anno dopo torna, alza i toni, cerca la rissa verbale. E così il programma, invece di brillare per le coreografie, diventa teatro di chiasso.
Ma la colpa non è solo dei singoli: la responsabilità è anche di chi, pur conoscendo bene il gioco, continua a rinnovare contratti a chi trasforma la giuria in un circo mediatico.
Alla fine resta una domanda: è questo lo spettacolo che vogliamo? Un’arena in cui i giudici sono protagonisti e i ballerini comprimari? Se sì, allora va bene continuare a chiamare Lucarelli e Mariotto.
Ma se Ballando con le stelle vuole davvero essere uno show di danza, allora sarebbe il caso di ricordare che le stelle sono in pista, non in giuria.
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