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Gli aspetti ancora oscuri dietro alla vicenda del fermo di Pilato e Tarantino a Singapore

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La vicenda riguardante il fermo per furto al quale le nuotatrici pugliesi, la tarantina Benedetta Pilato e la leccese Chiara Tarantino, sono state sottoposte dalla Polizia aeroportuale di Singapore nei giorni di Ferragosto, mentre aspettavano di imbarcarsi sull’aereo che le avrebbe riportate in Italia a seguito dei Mondiali di Nuoto, presenta ancora molti aspetti oscuri.

Si sa che nella borsa di Benedetta sono stati trovati degli oggetti sottratti ad un negozio presente nello scalo aeroportuale, ma su come ci siano potuti finire al momento non è possibile fare altro che speculazioni. Le due atlete sono state sottoposte ad un severo interrogatorio seguito all’emanazione dello stato di fermo, per sciogliere il quale è stato necessario un intervento del Ministero degli Esteri e forse dello stesso ministro Antonio Tajani, quantunque Paolo Barelli, presidente della Federnuoto nonché capogruppo alla Camera dei Deputati proprio del partito di Tajani, Forza Italia, evidentemente assai imbarazzato dalla vicenda, abbia smentito tale interessamento, promettendo tuttavia un serio approfondimento riguardo la vicenda.

Sibillino anche il messaggio che Benedetta Pilato ha pubblicato sul proprio profilo Instagram, a commento dell’accaduto, che, riferisce, l’ha profondamente segnata sul piano umano. La 20enne infatti, pur dichiarandosi a posto con la propria coscienza in merito al fatto di non aver infranto alcuna regola, afferma anche che da questa esperienza tanto brutta ha anche ricavato un insegnamento in merito alla prudenza da avere e al valore delle persone che la circondano.

Parole che sembrano puntare il dito della responsabilità verso la collega? Forse sì. Entrambe le alfiere pugliesi della spedizione azzurra ai Mondiali sono state rimesse in libertà ma con una specie di ammonizione, a indicare la “grazia” che le autorità locali hanno voluto avere nei loro confronti, anche a seguito probabilmente dell’interessamento della diplomazia italiana, ma che non le preserverà dagli strascichi psicologici della vicenda.

Al di là del merito, e delle rispettive responsabilità, sono entrambe infatti atlete ancora molto giovani ma, soprattutto Benedetta Pilato, è già ora uno dei punti di riferimento dello sport italiano, uno dei volti simbolo del Coni, grazie ai suoi buonissimi quanto precoci risultati a livello internazionale. E’ normale che essere stata coinvolta in un fatto di cronaca poco lusinghiero, per quanto suo malgrado, avrà qualche ripercussione nell’immediato.

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